Un convegno per fare il punto della situazione e della ricerca, per prevenire e combattere una malattia di forte impatto sociale, che coinvolge diverse fasce di età
23 Aprile 2006
MATERA - Problemi sociali e terapie a sostegno dell miglioramento della qualità della vita nelle persone affette da celiachia sono stati esaminati oggi, a Matera, nel corso di un convegno promosso dalla sezione lucana dell'Associazione italiana di celiachia e dall'amministrazione comunale.
«Informazione, diffusione della dieto-terapia e ricerca - ha detto il presidente regionale dell'Aic, Francesco Cioffredi - sono i cardini della nostra azione per prevenire e combattere una malattia di forte impatto sociale, che coinvolge le diverse fasce di età. Stiamo lavorando con la Regione Basilicata per una intesa che porti all'adeguamento del registro nazionale a quello nazionale sulla erogazione dei prodotti dietetici ai celiaci, per l'avvio di uno screening sulla popolazione e per coinvolgere produttori e ristoratori sui nostri problemi. Guardiamo con interesse, per esempio, all'avvio nel Melfese, in collaborazione con Confagricoltura, Camera di commercio e Alsia di un progetto di filiera per ottenere avena senza contaminazione da glutine. L'altro progetto - ha continuato Cioffredi - riguarda il coinvolgimento di cuochi e ristoratori affinchè si definisca un disciplinare di sicurezza sulla preparazione degli alimenti senza glutine e crescano i punti, contrassegnati da un marchio di riconoscimento, dove i celiaci possano pranzare senza preoccupazione. Il 26 aprile prossimo terremo un primo incontro di questo tipo a Tito, poi toccherà alla provincia di Matera, agli istituti alberghieri e alle associazioni dei cuochi». Gli iscritti all'Aic lucana sono 300, mentre i celiaci sono 800.
Quanto alle terapie in fase di sperimentazione il professor Antonio Calabrò, presidente del comitato scientifico nazionale dell' Aic, ha giudicato «incoraggianti e suscettibili di sviluppo» le indicazioni emerse da recente studi. Riguardano la sperimentazione di una pillola inibitrice della zonulina, una proteina la cui mancanza nella mucosa intestinale impedisce la digestione degli alimenti a base di glutine, la possibilità di introdurre nell'organismo l'enzima prolilendopetidasi e l'impiego di fermenti lattici che favoriscano la predigestione nella lievitazione naturale negli alimenti contenenti farine di frumento.
L'assessore alle politiche sociali del Comune di Matera, Nicola Trombetta, ha annunciato l'avvio dal prossimo anno scolastico di uno screenig - con l'apporto di esperti - fra i bambini che fruiscono della mensa scolastica biologica: «L'iniziativa - ha detto - ha lo scopo di definire diete specifiche anche i bambini celiaci o per altri che dovessero manifestare intolleranze verso altri alimenti».
L'Associazione celiaca ha allestito, in occasione del convegno, padiglioni per la degustazione di prodotti privi di glutine e di un menu domenicale a base di risotto ai frutti di mare, spaghettini di riso con zucchine, stinco di agnello alle verdure, gelati e torte alla frutta.
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