La banda, collegata con la 'ndrangheta era specializzata nel furto e di merce caricata su autotreni che gli stessi appartenenti al clan trasportavano
21 Aprile 2006
POTENZA - Cinque uomini sono stati fermati stamani, all'alba, dalla Polizia di Stato che - al termine di indagini durate un anno - ha sgominato una banda, collegata con la 'ndrangheta - specializzata nel furto e nell'appropriazione di merce caricata su autotreni che gli stessi appartenenti al clan trasportavano, fingendo di essere onesti imprenditori.
I fermi - disposti dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, Vincenzo Montemurro - sono avvenuti in Calabria, Campania, Lombardia e Liguria. L'operazione è stata denominata «cargo», proprio con riferimento ai carichi di merce. Le indagini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile della Questura di Potenza sono cominciate dopo la denuncia di un imprenditore potentino. Egli aveva affidato il trasporto di un carico di malta cementizia ad una ditta, apparentemente affidabile: ma il carico era svanito nel nulla. Gli investigatori hanno ricostruito numerosi casi simili, avvenuti in tutta Italia, e sono risaliti ai presunti componenti della banda.
I cinque fermati dalla Polizia sono Ippolito Zappia, di 34 anni, e Rocco Laganà, di 37, entrambi di Gioia Tauro (Reggio Calabria); Antonio Muro (30 anni), di Castel San Giorgio (Salerno); Battista Gheza (65), di Darfo Boario Terme (Brescia); e Carmelo Romeo (48 anni), di Seminara (Reggio Calabria), che gli agenti hanno fermato in Liguria, presso la frontiera di Ventimiglia.
La Polizia ha stabilito che la banda, anche attraverso internet, coglieva occasioni per il trasporto di carichi di merce e riusciva a convincere le aziende che offrivano il lavoro. I numeri di telefono erano intestati a persone inesistenti, ma vi erano anche contatti personali e autocarri propri, anche se con targhe falsificate e con autisti a volte privi di patente. Acquisito il carico da trasportare, la merce veniva trasferita in vere e proprie aree di stoccaggio, in attesa di essere ceduta a ricettatori o «piazzisti». Secondo la squadra mobile di Potenza, i furti denunciati in varie zone d'Italia commessi dalla banda - legata ad una clan della 'ndrangheta che opera nella piana di Gioia Tauro - sono stati decine e il valore della merce rubata è ingente.
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