La dimensione della disperazione è variegata, parte dai disoccupati a bassa o nulla scolarizzazione, per arrivare agli occupati precari. Uno spaccato da allarme
28 Marzo 2006
POTENZA - Primi dati sulle adesioni al programma regionale di cittadinanza solidale che alla data di scadenza del 23 marzo ha prodotto la presentazione di 9.943 domande, per un totale di 30.872 persone coinvolte. I nuclei familiari interessati corrispondono al 4,67 per cento delle famiglie lucane.
Da una prima sommaria analisi delle istanze pervenute si osserva che il 21,31 per cento delle persone interessate non ha alcun titolo di studio, il 21,04 la sola licenza elementare, il 42,35 non ha conseguito la licenza media inferiore. Quanto alla condizione lavorativa, il 37,03 per cento degli interessati risultano disoccupati, il 7 sono studenti, il 6,94 casalinghe, il 6,18 occupati a titolo precario.
Ma la dimensione della povertà e dell'esclusione sociale tende ad allargare i suoi confini dal momento che il 12,52 per cento dei richiedenti risulta avere un'occupazione regolare e continuativa. Nel fornire queste prime informazioni, il Dipartimento Sicurezza e Solidarietà Sociale ha comunicato che i dati desumibili dalle istanze saranno utilizzati dalle Agenzie formative provinciali e dai Centri per l'Impiego per predisporre il catalogo delle opportunità formative e dei percorsi di inserimento lavorativo.
Nei prossimi giorni sarà resa nota la graduatoria dei beneficiari e si darà il via al programma vero e proprio che prevede un sostegno al reddito per i nuclei familiari a disagio economico insieme ad un percorso di inclusione sociale. Il bando attuativo, promulgato il 24 gennaio scorso, ha una dotazione finanziaria di 41 milioni di euro.
La Regione sottolinea lo sforzo sostenuto in questi mesi per assicurare la più ampia informazione: dai manifesti alle locandine, dalle pagine appositamente allestite sul portale istituzionale (www.basilicatanet.it) al numero verde gratuito, dalla mobilitazione dei centri di assistenza fiscale di sindacati e patronati alle riunioni operative con le amministrazioni comunali, dagli incontri con le associazioni del volontariato alle iniziative assunte autonomamente dalle organizzazioni sindacali.
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