Pene tra gli 8 mesi e 2 anni e 5 mesi di reclusione a undici delle venti persone coinvolte nell'inchiesta denominata «Scure», per reati commessi tra negli anni '90
27 Febbraio 2006
MATERA - Il Tribunale di Matera ha condannato oggi a pene comprese tra gli otto mesi e due anni e cinque mesi di reclusione undici delle 20 persone accusate di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nell' ambito dell' inchiesta denominata «Scure», per reati commessi in prevalenza nel territorio di Montalbano Jonico, tra la prima metà degli anni '90 e il 1998.
Si tratta di Prospero Amendola (condannato a un anno e sei mesi), Giuseppe Armenise (otto mesi), Adriano Carbone (due anni e quattro mesi), Franco Palma (due anni e cinque mesi), Francesco Spizzico (un anno e sei mesi), Vito Casalaspro e Nicola Giordano (quattro mesi), Massimo Cervino, Antonio Cipriano (un anno e otto mesi), Maria Teresa Cipriano (un anno e sei mesi), Antonio Esposito (otto mesi e 15 giorni). Per Casalaspro, Giordano, Antonio Esposito, Massimo Cervino, Antonio e Maria Teresa Giordano il Tribunale ha deciso la sospensione della pena. Per altri nove indagati il collegio giudicante ha disposto l' assoluzione con varie formule: Rosario Aloia, Vincenzo Rizzo, Mario Castellaneta, Pasquale Donadio, Cosimo Damiano Quinto, Giuseppe Castellucci, Francesco Rocco D' Elia, Domenico Gialdino, Giuseppe Mastropierro.
Il pubblico ministero, Annunziata Cazzetta, aveva chiesto 18 condanne, con pene comprese tra un anno e sei mesi e otto anni e sei mesi di reclusione, e due assoluzioni. L' operazione «Scure» venne portata a termine il 16 dicembre del 2001. I Carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Matera eseguirono in quella occasione 19 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, nei confronti di persone residenti a Montalbano Jonico e in centri della provincia di Bari. Le indagini portarono alla individuazione di un traffico di sostanze stupefacenti, a Montalbano, ma il punto di riferimento per gli spacciatori era una villa situata a Santeramo in colle (Bari), dove si svolgeva la compravendita di hascisc, cocaina ed eroina. La droga, poi, veniva trasferita a Montalbano in piccoli quantitativi.
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