L'ha scritta il presidente della giunta regionale, De Filippo. Ha ribadito la volontà della Regione di inserire il monte Caperrino fra le aree tutelate del prossimo Parco nazionale Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese. La questione-petrolio
03 Febbraio 2006
POTENZA - Il presidente della giunta regionale della Basilicata, De Filippo, ha scritto al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, on. Altero Matteoli, una lettera sulla questione del monte Caperrino.
Questo il testo.
«Egregio ministro, a seguito della espressione del parere negativo da parte della Conferenza unificata, nella seduta del 26 gennaio ultimo scorso, sullo schema di Dpr istitutivo del Parco nazionale Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese, nella formulazione proposta dal ministero dell'Ambiente, Le ribadisco la volontà della Regione Basilicata di includere l'area della Montagna di Caperrino nella perimetrazione del Parco nazionale dell'Appennino Lucano. Infatti, com'è a lei ben noto, già con la deliberazione numero 552 del 23 dicembre 2002, il Consiglio regionale della Basilicata aveva approvato l'intesa con il ministero dell'Ambiente ai sensi della leggi numero 341/91 e 426/98, preliminare all'istituzione del Parco nazionale del Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese, includendo il monte Caperrino nella perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale, allegata allo schema di Dpr, di istituzione del parco medesimo. Inoltre lo stesso protocollo d'intesa Regione Basilicata - Total, firmato il 18 novembre 2004 presso la sede del ministero delle Attività Produttive e sottoscritto anche dal sottosegretario di Stato on. Giovanni Dell'Elce, riporta l'inequivoca precisazione che "qualsiasi attività connessa alla coltivazione degli idrocarburi non dovrà in alcun modo interessare il territorio del costituendo Parco Nazionale del Appennino lucano - Val d'agri - Lagonegrese, ivi compreso il monte Caperrino". Allo stesso modo l'accordo-quadro che la Regione Basilicata si accinge a sottoscrivere con la stessa Total, ma anche con Shell Italia E. e P. ed Esso Italia s.p.a., riporta la stessa medesima testuale precisazione. Tanto premesso, nel richiamare l'imprescindibile necessità di addivenire all'intesa inequivocabilmente richiesta dalla chiara dizione dell'articolo 2, comma 7 della legge regionale numero 394/91 e dell'articolo 2, comma 5 della legge regionale 426/98, mi auguro, con spirito di autentico raccordo istituzionale, che la rapida risoluzione del contrasto in atto possa consentire di non ritardare ulteriormente l'istituzione del Parco, permettendo così di avviare le necessarie azioni di salvaguardia e di tutela, al fine dell'auspicato sviluppo sociale ed economico dei territori interessati in senso ecocompatibile».
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