I pezzi venivano sottratti dagli stabilimenti (soprattutto Melfi e Pomigliano d'Arco) e rivenduti in tutta Italia. Nel Potentino ogni mese sparivano centraline elettroniche per un milione di euro. Arrestati in quattro, trenta denunciati per ricettazione. Recuperato materiale per 5 milioni
23 Dicembre 2005
POTENZA - I carabinieri di Potenza hanno sgominato un'organizzazione che rubava pezzi di ricambio dagli stabilimenti Fiat (soprattutto Melfi e Pomigliano d'Arco) e li rivendeva in tutta Italia. Da Melfi (Potenza) ogni mese sparivano pezzi per un milione di euro, da Pomigliano (Napoli) i ricambi della nuova Alfa 159.
Nel corso dell'indagine, durata un anno, quattro persone sono state arrestate per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, trenta sono state denunciate per lo stesso reato, altre dieci solo per ricettazione. I militari potentini hanno recuperato materiale rubato per cinque milioni di euro e hanno sequestrato depositi a Cava dei Tirreni, Scafati, Angri (Salerno), Maddaloni (Caserta), Foggia, Bari, Firenze.
A far sparire i pezzi di ricambio (soprattutto le costose centraline elettroniche) erano i dipendenti delle ditte che curano logistica e magazzino per gli stabilimenti Fiat (a Melfi è una joint venture Tnt-Arvil). Gli addetti fingevano di consegnare i pezzi alle fabbriche del gruppo torinese, facendo fatture false, e li rivendevano invece a prezzi stracciati a grossisti o negozianti in tutta Italia.
I carabinieri hanno denunciato persone in Basilicata, Campania, Piemonte, Umbria, Toscana, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia. I furti avvenivano soprattutto a Melfi e a Pomigliano d'Arco. Nello stabilimento lucano, i militari calcolano che sparissero pezzi per un milione di euro al mese. Da Pomigliano sparivano invece le costose centraline della nuova Alfa 159, prodotta lì.
Fra i denunciati, una decina sono dipendenti delle ditte di logistica, una decina i grossisti, gli altri negozianti. Stamani nel garage di un dipendente della Arvil a Picerno (Potenza) sono state scoperte centraline rubate a Melfi per 130.000 euro. Giuseppe Antonio Caivano, 45 anni, è stato denunciato per ricettazione e arrestato perchè nel deposito teneva anche 82 grammi di marijuana.
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