Il Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, si rivolge così agli oltre 650mila lucani che vivono al di fuori dei confini regionali
13 Dicembre 2005
POTENZA - «La presenza di oltre 650mila lucani che vivono al di fuori dei confini regionali costituisce un grande potenziale di volontà, intelligenza e professionalità per espandere e sviluppare rapporti culturali ed economici con i Paesi dove risiedono le comunità emigrate».
Lo ha detto il Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, oggi, durante la presentazione della «prima relazione annuale sulla rete degli Osservatori Regionali del lavoro degli italiani all'estero».
«Per questo motivo - ha aggiunto De Filippo, secondo quanto reso noto, in un comunicato, dall'ufficio stampa - sono state avviate delle attività per compiere l'analisi, lo studio e la rilettura di un percorso storico, fortemente radicato nell'identità del territorio per trasmettere la memoria dell'esperienza migratoria alle nuove generazioni e per restituire dignità culturale e centralità sociale al mondo degli emigrati nella nostra regione, valorizzando l'emigrazione come potenziale umano e culturale. Un modo, insomma - ha continuato il Presidente della Regione - per trasformare l'emigrazione italiana e lucana in una leva per lo sviluppo locale e la valorizzazione delle potenzialità del territorio in un ottica di crescita reciproca e sinergica. Il Rapporto presentato oggi a Potenza ha fornito un appoggio alle forze locali per consolidare i vincoli associativi esistenti con le comunità dei corregionali residenti all'estero e crearne di nuovi e più efficaci per realizzare interventi mirati non soltanto al rilancio dell'economia, ma anche - ha concluso De Filippo - alla completa esecuzione di politiche regionali ancora sottovalutate».
Secondo quanto reso noto dalla Regione, sono 650 mila i lucani che oggi vivono fuori dalla Basilicata. Dal 1987 al 1999, dalla regione sono emigrate 10.631 persone (la maggior parte delle quali hanno scelto la Germania, seguita da Francia e Belgio), mentre 7.715 vi hanno fatto ritorno.
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