I Carabinieri hanno sgominato una banda specializzata nel far giungere in Italia donne straniere per sfruttarle nel lavoro "nero" oppure nella prostituzione
18 Ottobre 2005
POTENZA - Una banda specializzata nel far giungere in Italia donne rumene, polacche e ucraine - costrette a lavorare in nero in cambio di ospitalità e, in alcuni casi, avviate alla prostituzione - è stata sgominata dai Carabinieri del comando provinciale di Potenza, che hanno eseguito oggi 18 ordinanze di custodia cautelare (dieci in carcere e otto agli arresti domiciliari).
Le persone arrestate sono accusate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della manodopera e della prostituzione.
Le indagini dei militari della Compagnia di Acerenza (Potenza) sono cominciate due anni fa e hanno portato alla scoperta dell'organizzazione, capeggiata da due italiani e con «basi» in Basilicata, Toscana, Calabria, Campania e Puglia: le donne giungevano in Italia e ottenevano un lavoro in nero oppure erano avviate alla prostituzione, anche in altri Paesi europei.
I Carabinieri hanno identificato anche complici della banda e basi di appoggio, fra cui un albergo situato in provincia di Cosenza. Oltre agli arresti, i militari hanno eseguito altre 18 ordinanze cautelari, che prevedono a carico di altrettanti indagati obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora.
Nel giugno dello scorso anno, i Carabinieri eseguirono una trentina di ordinanze di custodia cautelare e alcuni fermi, a conclusione della prima parte dell'inchiesta. L'operazione, sia nel 2004 sia oggi, è denominata «Spartacus».
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