Matera - Avviata la mobilità per 113 lavoratori stabilimento Barilla
La decisione è di chiudere la fabbrica dal primo gennaio 2006, per la crisi strutturale del settore molitorio e per aspetti logistici
14 Ottobre 2005
MATERA - La Barilla spa ha comunicato con una nota inviata ai sindacati, alla Regione Basilicata e alla Confindustria di Matera l'avvio delle procedure di mobilità per i 113 lavoratori dello stabilimento materano.
La decisione segue quanto preannunciato a ottobre dello scorso anno: la decisione di chiudere la fabbrica dal primo gennaio 2006, per la crisi strutturale del settore molitorio e per aspetti logistici.
«Come già annunciato il 29 ottobre 2004 - è scritto nella comunicazione dell'azienda, a firma del direttore risorse umane Paolo Cabrini - l'intero settore produttivo della pasta di semola è soggetto a una crisi strutturale, provocata dalla costante riduzione dei prezzi al consumo, dall'aumento delle condizioni contrattuali richieste dalla distribuzione, dalla crescita degli hard discount, dei volumi delle marche della distribuzone e dall' aumento dei costi».
«Questa crisi - prosegue Cabrini - si aggraverà a partire dal 2006, a causa dell'incremento del costo del grano duro, indotto dalla nuova politica agricola comunitaria. La natura e al dimensione di tali fenomeni impongono scelte di strategia industirale, focalizzate sull'accentramento delle produzioni e sulle localizzazioni dei siti produttivi in vicinanza delle grandi vie di comunicazione nazionali».
«Solo gli stabilimenti con una elevata capacità produttiva - ha aggiunto Cabrini - massimo utilizzo degli impianti, elevata efficienza ed elevato tonnellaggio per addetto, localizzate in aree favorevoli dal punto di vista dei trasporti, abbinati a una sempre più onerosa ricerca dell' innovazione, possono assicurare il futuro dell' azienda».
Per la Barilla, gli impianti di Matera non avrebbe questi requisiti. «Lo stabilimento di Matera - ha affermato Cabrini - date le ridotte dimensioni, peraltro non espandibii, ma soprattutto per la distanza dei mercati di destinazione e da vie di comunicazione efficienti, non risponde ai requisiti suddetti. L'adozione di altre misure non appare, allo stato attuale, idonea, in quanto finirebbe inevitabilmente per gravare sui costi e quindi sul bilancio societario, risultando incompatibile con l' obiettivo di recuperare risorse da destinare al miglioramento della competitività aziendale».
«Per questi motivi - conclude la nota - l'azienda comunica di cessare l'attività produttiva a partire dal 1 gennaio 2006 e di collocare in mobilità tutte le unità lavorative».
La Barilla si è dichiarata disponibile a un incontro con la rappresentanza sindacale unitaria e i sindacati presso la sede di Matera della Confindustria, per l'espletamento delle procedure. I sindacati, intanto, valuteranno nelle prossime ore le misure da adottare contro la decisione dell'azienda, più volte respinta nei mesi scorsi.
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