E' giunto alla seconda edizione il master «Didattica dell'italiano come L2», organizzato dall'università degli Studi della Basilicata, in collaborazione con la Regione. 29 gli allievi, di cui 22 lucani o figli di lucani residenti all'estero che vi partecipano
14 Settembre 2005
POTENZA - Sono ventinove gli allievi - di cui 22 lucani o figli di lucani residenti all'estero - provenienti dall'Argentina, dal Brasile, dall'Uruguay e dalla Colombia, che partecipano alla seconda edizione del master «Didattica dell'italiano come L2», organizzato dall'università degli Studi della Basilicata, in collaborazione con la Regione Basilicata.
Il corso di alta formazione è stato presentato stamani a Potenza nella Sala Verrastro della Regione dal presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, dall'assessore alla formazione, Carlo Chiurazzi, dalla preside della Facoltà di Lettere dell'ateneo lucano, Rita Librandi e dalla coordinatrice del master, Patrizia La Puente.
Il corso ha una durata di tre mesi. Si concluderà il 4 dicembre e prevede 200 ore di attività in aula, 140 di laboratorio e 120 ore di stage. Inoltre gli allievi avranno la possibilità di visitare la Basilicata. La copertura finanziaria del master, pari a 300 mila euro, è garantita per il 90 per cento dalla Regione con fondi europei e per il 10 per cento dall'università.
Secondo De Filippo, «con questo master la nostra Regione conferma il proprio interesse verso le comunità di lucani nel mondo. In questo senso stiamo costruendo programmi per rafforzare i rapporti lucani e per utilizzare le 150 associazioni di lucani nel mondo come agenti di promozione del nostro territorio».
Il presidente ha anche ricordato che «i risultati della prima edizione del master sono stati positivi» e che «prosegue l'attività di collaborazione con l'ateneo lucano, che sempre più dimostra una volontà di internazionalizzazione».
Anche Chiurazzi ha espresso «grande entusiasmo» e ha messo in evidenza «che la Basilicata può svolgere il suo importante ruolo di Regione anche al di fuori dei confini lucani. Questo master - ha aggiunto - si pone l'obiettivo di difendere la lingua italiana dall'aggressione dovuta alla globalizzazione».
La difesa della lingua italiana è stata sottolineata anche dalla preside Librandi, secondo cui «dovrebbe cambiare il ruolo dei Governi italiani, che, negli anni, si sono dimostrati deboli, al contrario di quelli tedeschi e francesi».
«La nostra Università - ha osservato - continua a insistere sui progetti di internazionalizzazione: non a caso, ci collochiamo ai primi posti della classifica "Erasmus", tanto che una storica università come quella di Salerno, ci ha chiesto una collaborazione per migliorare i servizi da fornire agli studenti stranieri».
La professoressa Dal Puente ha, infine, annunciato che «l'ateneo lucano ha in programma di realizzare uno studio sulla realtà dialettale lucana».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su