Elisa Claps, inghiottita nel nulla il 12 settembre del '93, oggi avrebbe 28 anni. La famiglia non si arrende, spera sia viva e chiede ancora una sola cosa: verità
09 Settembre 2005
POTENZA - A 12 anni dalla scomparsa dell'allora sedicenne Elisa Claps, inghiottita nel nulla il 12 settembre del 1993 a Potenza, la famiglia non si arrende. Insieme al Cestrim (Centro studi ricerche meridionali) la famiglia ha diffuso oggi un documento in cui elenca una serie di contraddizioni, stranezze, bugie e mezze verità di cui è costellata l'intera vicenda. Sono state inoltre annunciate due iniziative. La prima è di carattere legale-giudiziario.
I Claps hanno infatti inoltrato un esposto nel corso di questa settimana alla Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Salerno in cui si evidenzia che da un verbale redatto presso la squadra mobile del capoluogo risulta la testimonianza di un potentino i cui contenuti aprirebbero nuovi scenari in merito alle indagini sulla scomparsa.
In particolare «si evince che due dei principali indagati dell'epoca (Danilo Restivo e l'albanese Eris Gega, ndr) quella mattina si erano incontrati nel centro storico di Potenza, circostanza questa mai emersa tant'è che fu impossibile addirittura dimostrare una conoscenza pregressa tra i due» nel processo. «Svista madornale o ennesima coincidenza?», si chiedono i familiari.
IL 12 SETTEMBRE UN LENZUOLO BIANCO ALLA FINESTRA IN SUA MEMORIA
Per ricordare Elisa, inoltre, nel dodicesimo anniversario della scomparsa la famiglia Claps ed il Cestrim invitano la città di Potenza ad un gesto di solidarietà e di vicinanza, chiedendo a tutti il 12 settembre di esporre un lenzuolo bianco alle finestre «per testimoniare che l'intera cittadinanza non vuole dimenticare la scomparsa di Elisa e soprattutto non vuole rassegnarsi al colpevole silenzio di questi ultimi 12 anni».
La famiglia ha perso le speranze di trovare in vita la ragazza, è convinta che sia morta ma non si rassegna, vuol conoscere tutta la verita. Una vicenda che finora è senza colpevoli: solo Danilo Restivo, che è stato sempre al centro delle indagini e che oggi vive in Inghilterra dove però è sotto indagine della polizia per l'omicidio di Heather Barnett a Bournemouth, nel Dorset, è stato condannato a Potenza a due anni e 8 mesi per falsa testimonianza.
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