In base al «Rapporto sulle politiche contro la povertà" e l'esclusione sociale 2003-2004», la regione è al secondo posto per famiglie «a disagio sociale»
08 Giugno 2005
POTENZA - «Il "Rapporto sulle politiche contro la povertà" e l'esclusione sociale 2003-2004" promosso dal Ministero del Welfare e presentato a Roma conferma l'alta incidenza di povertà in Basilicata che nella classifica per regioni è seconda, con il 25,1% delle famiglie "a disagio sociale", subito dopo la Sicilia con il 25,5%. E' perciò necessario attivare rapidamente e nella maniera più efficace le misure contenute nel provvedimento regionale che introduce il Reddito di Cittadinanza Solidale». E' quanto sostiene la segreteria regionale della Uil di Basilicata sottolineando che il Rapporto del Ministero contiene indicazioni e dati che vanno tenuti in considerazione. Intanto, cresce, per le famiglie povere, il deficit medio mensile rispetto alla cosiddetta «linea di indigenza».
«Il «gap» -riferisce la Uil- supera i 232 euro, pari al 3,5% in più nel giro di un anno, una percentuale che è superiore al tasso di inflazione (più 2,7%) ma inferiore all'aumento complessivo del valore monetario dei consumi (più 5,6%). Dunque si abbassa il tenore di vita delle famiglie povere. Inoltre, sempre secondo i dati del Rapporto, sono ancora più colpiti i nuclei familiari numerosi (con cinque o più componenti) e quelli con almeno tre figli minori (in entrambi i casi l'incidenza della povertà arriva al 20,9%)».
«Ma , è la preoccupante novità, le giovani coppie (under 35 anni) con due figli -sottolinea la Uil- hanno un «rischio superiore» alla media. Anche rispetto ai consumi la situazione si è aggravata: le famiglie povere hanno una spesa media di 855 euro, pari al 38% delle uscite medie del totale dei nuclei familiari italiani (2.245 euro). La spesa varia, secondo la tipologia di famiglia, dai 394 euro (monofamiglia) ai 1.329 euro (coppia con tre o più figli)».
«Per la Uil -conclude il sindacato- il quadro della situazione rafforza la necessità di mettere in campo, a partire dal Reddito di Cittadinanza Solidale, politiche sociali adeguate sia a livello di Governo nazionale che di Regione Basilicata. Quest'ultima, dopo l'insediamento ufficiale del Consiglio ha adesso pienezza istituzionale per intervenire».
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