Stigliano ricorda un eroico patriota

di ANGELO LABBATE 
STIGLIANO - Il genius loci di Stigliano si chiama Rocco De Rosa, un imbianchino di mezza età con la passionaccia per la storia locale e un fiuto innato per la ricerca. Un hobby che gli costa tempo e denaro. In un vecchio e dismesso frantoio ha allestito un museo della cultura contadina, in cui sono esposti centinaia di oggetti, macchinari, utensili e libri, raccolti in decenni di setacciamento di antiche masserie, palazzi della ricca borghesia e umili abitazioni di braccianti. Documenti della vita economica e sociale del paese, che assumono valore paradigmatico e che sarebbero andati perduti senza il lavoro certosino di De Rosa, che da ragazzo ha manifestato il suo interesse per i segni del passato, condividendolo con il duro lavoro di imbianchino, senza mai chiedere contributi o riconoscimenti. 

L’ultima scoperta dello storico-tinteggiatore è un illustre ma ormai sconosciuto personaggio stiglianese, il padre barnabita Giuseppe Francesco Diruggiero. Nato a Stigliano il 17 novembre 1889, si è spento a Perugia l’8 gennaio 1978. Figura eclettica, è stato cappellano militare durante la 1ª guerra mondiale e la guerra d’Abissinia, col grado di tenente. Di solida cultura classica, studioso e insegnante di latino e greco, autore di opere in versi, ”Il Canto della Vergine” e la “Ne gusseide”, ispirata all’avventura imperiale . È stato soprattutto un figlio del suo tempo, partecipando alle guerre con lo spirito eroico e risorgimentale del 1° conflitto mondiale e imbevuto della retorica fascista che vagheggiava il ritorno dell’impero sui colli fatali di Roma, impugnando la croce con la quale portava conforto ai commilitoni sopraffatti dal fuoco nemico e “il moschetto con cui sopraffaceva e catturava un piccolo reparto avversario con a capo un uf ficiale”. Azioni che gli sono valse due medaglie d’argento e una di bronzo. 

Ma il lascito più prezioso di padre Diruggiero sono 350 lastre fotografiche, scoperte e sottratte all’oblìo da Rocco De Rosa. Sono immagini di luoghi e scenari di battaglia, scattate dal cappellano, rara ed eccezionale documentazione storica della Grande guerra, che giaceva in fondo a un baule. L’associazione “L’angolo della memoria”, di cui Rocco De Rosa è presidente, ha provveduto al recupero, alla stampa delle lastre e all’esposizione in casa Diruggiero. 

Il comune di Stigliano, nell’ambito delle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità italiana, ha dedicato una giornata commemorativa alla figura del tenente cappellano Diruggiero. Alla cerimonia, svoltasi in piazza Monumento, hanno partecipato autorità civili, militari e religiose e un picchetto d’onore dell’esercito italiano. Dopo la messa, officiata dal barnabita stiglianese don Cosimo Vasti, il sindaco Leonardo Digilio ha brevemente illustrato la figura di padre Diruggiero, «illustre figlio della comunità stiglianese», e preannunciato un convegno di studi in programma il prossimo ottobre.
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