La proposta dell'Apt lucana alla Bit di Milano. In progetto l'ipotesi di ampliare l'itinerario oltre i confini regionali estendendolo ai castelli federiciani pugliesi
15 Febbraio 2005
MILANO - Conoscere la Basilicata sulle orme di Federico II di Svevia, l'imperatore normanno. E' questa la nuova proposta presentata alla Bit dall'Azienda di promozione turistica della Basilicata.
Tre sono infatti i castelli federiciani (quello di Lagopesole, quello di Melfi e quello di Palazzo San Gervaso) situati nella zona di Potenza e del Vulture che si configurano come un richiamo culturale molto importante anche per i turisti stranieri, in particolare tedeschi. In progetto vi è anche l'ipotesi di ampliare l'itinerario oltre i confini regionali estendendolo ai castelli federiciani della Puglia grazie alla collaborazione con questa Regione.
Oltre che sul turismo culturale, la Basilicata punta molto anche sul turismo verde delle sue stupende zone montagnose ed enogastronomico: i laghi di Monticchio, a carattere vulcanico, fra l'altro, sono la zona di produzione del rinomato vino Aglianico del Vulture. Altri punti di forza per il turismo della Basilicata sono Maratea e il suo stupendo mare e la città di Matera. L' essere stata quest'ultima il set cinematografico del film di Mel Gibson "The Passion" ha contribuito a far conoscere anche all' estero questa città, attirando molto turisti stranieri.
Fra questi, i giapponesi che sono stati anche oggetto di una apposita ricerca della Apt. L' indagine ha evidenziato che i turisti del Sol Levante arrivano soprattutto dalla Campania e dalla Puglia, generalmente si fermano in città per un tempo limitato (un solo giorno), consumando semplicemente un pasto. Si muovono sia in gruppo (49%) sia a livello individuale (39%). Il flusso turistico giapponese a Matera si configura essenzialmente, quindi, come di passaggio. Le maggiori presenze si registrano da marzo a giugno e da agosto a ottobre, anche se la loro presenza in città si constata lungo tutto l'arco dell'anno. La ricerca ha sottolineato inoltre che vengono preferite le guide in lingua madre a quelle inglesi. Per quanto attiene le spese effettuate dai giapponesi durante la visita alla città, la maggior parte di essi non fa acquisti (54%), il rimanente è orientato su prodotti enogastronomici, olio, vino e formaggio.
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