Potenza - Trovato scheletro. E' il corpo di Rendina
L'uomo, un ristoratore di Muro Lucano (Potenza), scomparve il 19 settembre del 2004, negli anni '90 fu coinvolto in un'inchiesta su un traffico di stupefacenti
15 Gennaio 2005
POTENZA - Probabilmente è morto, assassinato, nelle prime ore successive alla scomparsa, lo scorso 19 settembre, Vincenzo Rendina, di 44 anni, proprietario di un noto ristorante di Muro Lucano (Potenza), il cui cadavere è stato trovato questa mattina in un piccolo canale poco lontano da un' area di sosta sul raccordo autostradale Sicignano degli Alberni-Potenza, tra Sicignano e Buccino (Salerno) in direzione del capoluogo lucano.
Ogni indizio in questi mesi ha portato gli investigatori alla ricerca di un cadavere e non di uno scomparso. E ha portato stamani i carabinieri del reparto operativo di Potenza a trovare il cadavere, ormai quasi uno scheletro, a qualche chilometro di distanza dalla piazzola di sosta, sulla stessa strada, dove la Polizia Stradale trovò, il giorno dopo la scomparsa, la Fiat seicento con la quale si era allontanato.
Sullo scheletro trovato oggi vi era ancora l' abbigliamento da lavoro del 19 settembre. Ad un primo esame, tuttavia, non è stato possibile capire la causa della morte, nè sono state trovate tracce significative sull' abbigliamento, anche per il tempo trascorso dal decesso. Toccherà agli esami dell' autopsia e degli specialisti della scientifica cercare le cause della morte.
Carabinieri e Polizia sono convinti che la soluzione del giallo sia in Campania: tutte le piste degli investigatori portano infatti verso episodi e attività che hanno interessato Rendina nel salernitano.
Rendina era stato arrestato nel 1997 nell' ambito di un' inchiesta della Procura di Napoli su un traffico di cocaina che aveva come protagonista il clan Mazzarella. Dall' inchiesta però ne uscì completamente estraneo, ricevendo anche un indennizzo per l' ingiusta detenzione. L' uomo aveva contatti costanti con il salernitano dove pare si recasse abbastanza di frequente e non per motivi professionali. Proprio questi viaggi sono ora oggetto di approfondimento da parte degli investigatori, come anche la situazione finanziaria dell' uomo. Si cerca di capire se i frequenti viaggi fossero determinati dalla partecipazione ad attività di gioco d' azzardo e se per finanziarle l' uomo avesse fatto ricorso a prestiti usurai che non sarebbe stato poi in grado di pagare.
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