La conferma dai dati del centro di geodesia spaziale di Matera dell'Agenzia spaziale italiana: i primi risultati indicano uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre pari a circa 2 millesimi di secondo d'arco, pari ad uno spostamento di 5-6 centimetri Scettico l'esperto del Cnr sui dati diffusi da Matera
28 Dicembre 2004
Il catastrofico sisma del 26 dicembre è stato talmente violento da modificare in modo considerevole l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre.
E' quanto verificato dai ricercatori del Centro di Geodesia Spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana di Matera, che stanno elaborando in tempo reale i dati prodotti dalla rete mondiale di telemetria laser satellitare, della quale l'osservatorio lucano è uno dei capisaldi fondamentali.
I risultati preliminari, indicano uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre pari a circa 2 millesimi di secondo d'arco (l'angolo sotteso da una moneta da 1 Euro ad una distanza di 2000 chilometri), corrispondente ad uno spostamento lineare di 5-6 centimetri. Tale spostamento è avvenuto proprio lungo la direzione dell'epicentro del terremoto: da una prima analisi non si vede alcun effetto lungo la direzione del meridiano di Greenwich.
L'analisi dei dati sta continuando a ritmo serrato, in collaborazione con il professor Roberto Sabadini dell'Università di Milano, per verificare l'effetto prodotto dal sisma su altri parametri terrestri, come la posizione del centro di massa e la forma del campo di gravità.
Il Centro di Geodesia Spaziale, che ha sede a pochi chilometri da Matera, è specializzato nell'acquisizione ed elaborazione dei dati ambientali che giungono dai satelliti in orbita, cioé tutte quelle attività note come telerilevamento.
Il centro è nato sulla base di un contratto tra Asi e Telespazio, come Centro I-Paf, per il processamento, e l'archiviazione della grande mole di dati proveniente dalle orbite terrestri, e dai satelliti per telerilevamento interessati. Tra questi, i satelliti europei dell'Esa Ers-1 ed Ers-2 (European Resourches Satellite), e l'attuale Envisat, oltre al Lageos-2, un satellite sferico inviato in orbita proprio con lo scopo di studiare il movimento delle placche tettoniche, il moto del polo e le variazioni delle maree. Gli spostamenti delle placche sono infatti direttamente collegati alle forti attività sismiche di alcune regioni del pianeta considerate a rischio. A Matera inoltre, sono giunti ance i dati provenienti dai radar ambientali che hanno golato sugli space shuttle.
Al Centro di Geodesia Spaziale di Matera inoltre, sono state effettuate misurazioni geodetiche dai satelliti Starlette e Aijsai; vi si affrontano studi di interferometria spaziale su larga base, anche tramite una grande antenna parabolica di venti metri di diametro, costruita da Alenia Spazio. Inoltre, si effettuano lavori di posizionamento, con il sistema satellitare americano Gps, e di altimetria, come in passato è avvenuto tramite i satelliti Ers e Topex/Poseidon di Nasa e Cnes francese.
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