Il consigliere regionale della Basilicata Agostino Pennacchia (Liberaldemocratici), agli arresti domiciliari nell' ambito dell' inchiesta Iena 2, è stato ascoltato dal gip di Potenza Alberto Iannuzzi
30 Novembre 2004
POTENZA - Il consigliere regionale della Basilicata Agostino Pennacchia (Liberaldemocratici), agli arresti domiciliari nell' ambito dell' inchiesta Iena 2 su presunte collusioni mafia-politica-affari, è stato interrogato stamani dal gip di Potenza Alberto Iannuzzi. Il magistrato concluderà domani gli interrogatori di garanzia degli arrestati e comincerà a depositare le decisioni sulle istanze di scarcerazione.
Pennacchia, difeso dall' avvocato Rocco Perrotta, è accusato di aver aiutato l' impresa di pulizie 2ENNE (al centro dell' inchiesta) ad ottenere appalti presso l' ospedale oncologico di Rionero in Vulture (Potenza), con la complicità del cognato Teodosio Vertone, direttore generale del nosocomio, e del direttore amministrativo, Gianvito Amendola.
In cambio dell' aiuto, l' azienda dei cugini Antonio e Carmine Garramone (anch' essi arrestati nell' inchiesta) avrebbe assunto cinque persone segnalate da Vertone. Il consigliere regionale ha risposto alle domande del magistrato, respingendo le accuse e fornendo la propria versione dei fatti.
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere invece Vertone e Amendola, difesi dall' avvocato Donato Pace, agli arresti domiciliari come Pennacchia. Il gip in giornata ha interrogato altri due indagati, Massimo Blasi e Salvatore Galasso.
Domani Iannuzzi concluderà gli interrogatori di garanzia sentendo il consigliere provinciale di Potenza della Margherita Domenico Iacobuzio, accusato di aver aiutato i Garramone ad ottenere l' appalto per le pulizie negli uffici provinciali. Iacobuzio sarà interrogato in ospedale, dove è ricoverato.
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