Prosegue sciopero degli avvocati contro la Procura
I legali lucani in agitazione da lunedì scorso per sollecitare la revoca dell'arresto del presidente della Camera penale, Piervito Bardi, coinvolto nell'inchiesta «Iena due» sulle presunte collusioni fra mafia e politici
29 Novembre 2004
POTENZA - L'assemblea della Camera penale della Basilicata ha deciso oggi di proseguire lo sciopero degli avvocati per il caso Bardi fino a lunedì prossimo, 6 dicembre. I legali lucani scioperano da lunedì scorso contro l'arresto del presidente della Camera penale, Piervito Bardi, nell'ambito dell'inchiesta «Iena due» della Procura potentina contro presunte collusioni mafia-politica-affari.
L'assemblea ha anche deciso lo sciopero della fame e della sete a rotazione degli iscritti e la richiesta alla Procura da parte di tutti i legali della eventuale esistenza di procedimenti a loro carico. «Continueremo lo sciopero - ha commentato il vicepresidente della Camera penale, Sergio Lapenna - finché l'autorità competente non ci dirà che l'arresto di Bardi è sbagliato».
Il legale è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di aver fornito notizie riservate ad un boss della mafia potentina, Renato Martorano, sull'inchiesta a suo carico (Martorano è stato poi arrestato nella stessa operazione «Iena due»). Bardi da quando è in carcere ha iniziato uno sciopero della fame e della sete. Secondo il legale (sostenuto in questo dalla Camera penale) il suo arresto è illegittimo perché lesivo dei diritti della difesa, in quanto Martorano era un suo assistito (circostanza quest'ultima non confermata dalla Procura della Repubblica).
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