La direzione aziendale ha confermato la cassa integrazione dal 1° al 6 novembre ed annunciato un secondo stop dal 29 novembre al 4 dicembre per tutti i 4.952 addetti
29 Ottobre 2004
MELFI (Potenza) - Per la terza volta nel 2004 lo stabilimento di Melfi della Fiat si fermerà per una settimana di cassa integrazione guadagni ordinaria a causa della situazione del mercato dell'auto. Oggi l'azienda ha comunicato alle Rappresentanze sindacali unitarie, alla vigilia dell'inizio della seconda settimana di cig (dal 1° al 6 novembre), un nuovo periodo di cassa dal 29 novembre al 4 dicembre per tutti i 4.952 addetti.
Per i sindacati è la conferma della situazione di incertezza nella quale è piombato lo stabilimento.
«La Fiat non ritiene più lo stabilimento di Melfi né strategico, né importante come lo è stato fino a qualche tempo fa», lamenta il segretario della Uilm del potentino, Vincenzo Tortorelli.
Un'incertezza - rilevano alle Rsu - determinata dal fatto che per Melfi dall'incontro con l'amministratore delegato di Fiat Auto, Hebert Demel, non sono venute informazioni sufficienti per capire quale sia la compensazione sotto il profilo produttivo e occupazionale con il trasferimento a Termini Imerese nel 2005 della Lancia Y. «In buona sostanza - spiegano - c'è da capire cosa resterà a Melfi».
L'incantesimo dello stabilimento dove «la cassa non arriverà mai» è tuttavia rotto dal 1998 quando, il 21 dicembre, cominciò il primo periodo di integrazione salariale a causa della crisi di mercato. Annunciato nel novembre 1990, realizzato sulla base di un contratto di programma con lo Stato sottoscritto un anno dopo, lo stabilimento di Melfi della Fiat ha cominciato la produzione nel gennaio 1994. Nello stabilimento, per vetture di media cilindrata appartenenti al cosiddetto «segmento B», sono attualmente prodotte le «Fiat Punto» e la «Lancia Ypsilon».
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