Pisticci, ben 3 casi di anziani scomparsi

PISTICCI - A volte ritornano. Non è stato purtroppo così per i tre anziani del posto, scomparsi a distanza di qualche tempo uno dall’altro, dei quali non si è mai saputo nulla. Era la sera del 5 settembre di 17 anni fa, quando un’anziana donna, Vincenzina Rosano, esce da casa senza fare più ritorno (il nostro giornale a suo tempo, trattò ampiamente il caso). Aveva appena partecipato con altri fedeli alla processione in onore della Madonna di Viggiano, conclusasi intorno alle 20 in via Cantisano, proprio nel piazzale davanti alla statua della Vergine Nera. Al termine del rito, la donna avrebbe dovuto far ritorno dai suoi nell‘abitazione del rione Dirupo, dove purtroppo non giunse mai. I familiari con l’aiuto di amici e parenti la cercarono invano per tutta la notte. 

Contraddittorie le testimonianze che, come ci ha spiegato la figlia Melina, registrarono la presenza della nonnina, circa un’ora dopo la processione, nei pressi della sua abitazione, ma anche nelle vicinanze della chiesa della Concezione. Più o meno alla stessa ora, qualcuno asseriva di averla notata nel rione Loreto e altri ancora, tutta sola, attraversare piazza San Rocco diretta verso il rione Dirupo e quindi verso casa. 

Un vasto spiegamento di volontari e forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili Urbani e Guardia Forestale) si mobilitò alla ricerca della donna scomparsa o di un possibile indizio che potesse portare al suo ritrovamento. Il territorio comunale, per diversi giorni, fu setacciato in lungo e largo. Si cercò attentamente nella zona calanchiva e nel cimitero, nelle cui vicinanze altri testimoni asserivano di averla notata a tarda sera. Tutto vano, come vani furono altri tentativi di ritrovarla nei vicini ospedali della provincia dove si erano estese le ricerche. Zia Vincenzina, come affettuosamente veniva chiamata, era proprio svanita nel nulla. 

«Qualcuno l'ha presa e portata via». Non ci sono altre spiegazioni secondo la figlia Melina che continua a piangere sua madre. Al momento della scomparsa, indossava un vestito di colore verde scuro, un pullover blu e un foulard colorato. Un giallo in piena regola che di lì a poco interessò anche la popolare trasmissione “Chi l’ha visto”, ma il mistero rimase. 

La scomparsa della Rosano aveva seguito di qualche tempo quello di un altro anziano, Giuseppe D’Onofrio, conosciuto come signor “Bongiorno”, del quale non si era saputo più nulla dopo essersi allontanato una mattina per andare a far visita ad un parente. Un altro mistero la scomparsa di Domenico Lopatriello, un ultraottantenne pisticcese ospite della casa di riposo Trifoglio Saggese di Ferrandina, uscito per una passeggiata la mattina di domenica 1 dicembre 1998. Anche in questo caso, un vasto spiegamento di forze setacciò campi e zone impervie intorno alla città e paesi limitrofi, senza che fosse emerso nessun segnale per il suo ritrovamento. Alle ricerche parteciparono anche i nipoti Maddalena e Leonardo Leone che batterono in lungo e largo l’agro ferrandinese spingendosi fino ai confini con Stigliano, Craco e San Mauro Forte, toccando il Monte Serra e la zona di Macchia fino alla Masseria Spirito. 

«L’avevamo incontrato solo qualche giorno prima – ci raccontarono i nipoti – e con noi aveva scherzato parecchio. Quando stavamo per andare via aveva espresso il desiderio di attraversare i calanchi a piedi per fare una capatina a Pisticci». Solo qualche anno dopo, uno spiraglio sembrò aprirsi sul ritrovamento del Lopatriello. In una trasmissione televisiva, qualcuno ritenne di aver riconosciuto l’anziano in una casa di riposo di una città campana. Accurate le ricerche, ma quel signore risultò non essere il pisticcese scomparso. 

Ovviamente, i casi ricordati non hanno nulla in comune, se non l’età avanzata dei tre. Null’altro, ma una sola domanda: possono tante persone sparire improvvisamente nel nulla senza lasciare una pur minima traccia? È quello che a distanza di anni la gente di Pisticci si chiede senza ottenere risposta. Si dice che a volte ritornano. Finora per i tre, non è stato così. Il mistero continua.
di MICHELE SELVAGGI
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