Rosario e Giuseppe Ferrenti - di 57 e 28 anni - stavano lavorando in fondo ad un pozzo e sono svenuti lì dentro per le esalazioni di alcuni solventi che stavano utilizzando. Sono ricoverati in rianimazione all'ospedale di Melfi
02 Agosto 2004
VENOSA (Potenza) - Due uomini, padre e figlio sono rimasti intossicati nel pomeriggio, a Venosa (Potenza), dalle esalazioni disperse in un pozzo nel quale stavano lavorando, in una zona di campagna.
Secondo quanto si è appreso, i due - che erano svenuti in fondo al pozzo, profondo alcuni metri - sono stati soccorsi dai Vigili del fuoco e trasportati in ospedale da personale del 118: le loro condizioni sono gravi. I carabinieri stanno facendo indagini per stabilire se le esalazioni sono state provocate da lavori di impermeabilizzazione in corso nel pozzo oppure dall'uso di solventi.
Al recupero di Rosario e Giuseppe Ferrenti - di 57 e 28 anni - hanno partecipato anche due carabinieri e un'altra persona.
Padre e figlio, entrambi muratori, stavano lavorando all'impermeabilizzazione di una cisterna in cemento armato destinata alla raccolta dell'acqua piovana, in un'azienda agricola di contrada "Ferrigno" di Venosa. Sono svenuti dopo aver respirato vapori provenienti dai solventi che stavano utilizzando.
Rosario e Giuseppe Ferrenti sono stati ricoverati prima nell'ospedale di Venosa e poi, in elicottero, in quello di Melfi (Potenza), dove sono in rianimazione, in stato di coma. L'area dove si trova la cisterna e i solventi utilizzati dai due operai sono stati sequestrati dai carabinieri.
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