Ad una svolta la gestione dell’emergenza idrica in Basilicata. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto a firma del Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, con il piano stralcio del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico con cui si ufficializza il finanziamento da 113 milioni e 716 mila euro destinato alla «Diga di Abate Alonia sul torrente Olivento nell’agro di Lavello», la diga del Rendina, appunto. Il progetto prevede il completamento e la messa in sicurezza dell’opera, che potrà raggiungere un volume di invaso di 20 milioni di metri cubi d’acqua. Potrà finalmente essere un’infrastruttura strategica per il rilancio del comparto agricolo e per l’approvvigionamento idrico dell’area del Lavellese e del Vulture-Melfese.
«Con il decreto pubblicato in Gazzetta si chiude un percorso lungo e complesso e si apre la fase operativa, che porterà all’espletamento della gara di appalto e finalmente all’avvio dei lavori», ha detto il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe. L’assessore ha ricordato come il progetto abbia superato, nei mesi scorsi, tutti i passaggi formali necessari per la realizzazione dell’opera. Dopo un’articolata interlocuzione istituzionale e tecnica avviata da Regione e Consorzio di Bonifica, il Ministero dell’Ambiente aveva emesso un decreto secondo il quale la diga non era assoggettabile alla procedura di VIA. I tempi del finanziamento si sono, pertanto, accorciati «grazie al decreto del Mit. Al riguardo - ha detto Pepe - ringrazio il ministro Salvini per la sensibilità che continua a mostrare verso il nostro territorio. Questa è la felice conclusione di un lavoro di squadra che ha visto le istituzioni romane assolutamente disponibili alla richiesta di sviluppo delle riserve idriche della Basilicata».
«Quella del Rendina non è solo un’opera idraulica - ha aggiunto Pepe - ma il simbolo di una politica che guarda alla gestione sostenibile dell’acqua come risorsa economica e sociale. Garantirà sicurezza nell’approvvigionamento idrico, irrigazione, sostegno agricolo e nuove opportunità per centinaia di aziende che oggi vivono una condizione di incertezza».
L’assessore ha voluto ringraziare anche i dirigenti e i tecnici regionali «che hanno seguito con competenza e dedizione ogni fase, consentendo alla Basilicata di arrivare preparata a questo traguardo».
«Non avevamo un piano alternativo - ha concluso Pepe - perché per quest’area l’acqua è vita e futuro. Lo avevamo detto ieri in Consiglio regionale e così è stato. La Basilicata deve poter contare su un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza idrica e per la crescita del suo territorio».














