Domenica 26 Ottobre 2025 | 17:53

Emergenza idrica in Basilicata, pronti 113 milioni di euro per la diga sul «Rendina»

Emergenza idrica in Basilicata, pronti 113 milioni di euro per la diga sul «Rendina»

 
Emergenza idrica in Basilicata, pronti 113 milioni di euro per la diga sul «Rendina»

L’opera garantirà almeno 20 milioni di metri cubi d’acqua in più

Domenica 26 Ottobre 2025, 14:10

Ad una svolta la gestione dell’emergenza idrica in Basilicata. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto a firma del Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, con il piano stralcio del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico con cui si ufficializza il finanziamento da 113 milioni e 716 mila euro destinato alla «Diga di Abate Alonia sul torrente Olivento nell’agro di Lavello», la diga del Rendina, appunto. Il progetto prevede il completamento e la messa in sicurezza dell’opera, che potrà raggiungere un volume di invaso di 20 milioni di metri cubi d’acqua. Potrà finalmente essere un’infrastruttura strategica per il rilancio del comparto agricolo e per l’approvvigionamento idrico dell’area del Lavellese e del Vulture-Melfese.

«Con il decreto pubblicato in Gazzetta si chiude un percorso lungo e complesso e si apre la fase operativa, che porterà all’espletamento della gara di appalto e finalmente all’avvio dei lavori», ha detto il vicepresidente e assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe. L’assessore ha ricordato come il progetto abbia superato, nei mesi scorsi, tutti i passaggi formali necessari per la realizzazione dell’opera. Dopo un’articolata interlocuzione istituzionale e tecnica avviata da Regione e Consorzio di Bonifica, il Ministero dell’Ambiente aveva emesso un decreto secondo il quale la diga non era assoggettabile alla procedura di VIA. I tempi del finanziamento si sono, pertanto, accorciati «grazie al decreto del Mit. Al riguardo - ha detto Pepe - ringrazio il ministro Salvini per la sensibilità che continua a mostrare verso il nostro territorio. Questa è la felice conclusione di un lavoro di squadra che ha visto le istituzioni romane assolutamente disponibili alla richiesta di sviluppo delle riserve idriche della Basilicata».

«Quella del Rendina non è solo un’opera idraulica - ha aggiunto Pepe - ma il simbolo di una politica che guarda alla gestione sostenibile dell’acqua come risorsa economica e sociale. Garantirà sicurezza nell’approvvigionamento idrico, irrigazione, sostegno agricolo e nuove opportunità per centinaia di aziende che oggi vivono una condizione di incertezza».

L’assessore ha voluto ringraziare anche i dirigenti e i tecnici regionali «che hanno seguito con competenza e dedizione ogni fase, consentendo alla Basilicata di arrivare preparata a questo traguardo».

«Non avevamo un piano alternativo - ha concluso Pepe - perché per quest’area l’acqua è vita e futuro. Lo avevamo detto ieri in Consiglio regionale e così è stato. La Basilicata deve poter contare su un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza idrica e per la crescita del suo territorio».

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