Traversata in solitario skipper lucano doppierà Capo Horn con piccola vela
Il temerario skipper pisticcese Rocco Sisto sta tentando un'altra straordinaria avventura con una traversata in solitario, per doppiare Capo Horn, il punto più turbolento dell'Oceano, considerato un "cimitero delle navi", a causa dei venti che soffiano fino a 220 km/ora e della grande massa d’acqua che confluisce e fa scontrare le correnti dell’Atlantico con quelle del Pacifico. Condizioni climatiche che rendono praticamente impossibile il suo attraversamento con imbarcazioni a vela. Sisto è partito da Ushuaia, nella Patagonia argentina, per raggiungere Puerto Williams, nella Patagonia cilena, doppiare Capo Horn e fare rotta su Punta Arenas
17 Febbraio 2010
di MICHELE SELVAGGI
PISTICCI - Il temerario skipper pisticcese Rocco Sisto sta tentando un'altra straordinaria avventura con una traversata in solitario, per doppiare Capo Horn, il punto più turbolento dell'Oceano, considerato un "cimitero delle navi", a causa dei venti che soffiano fino a 220 km/ora e della grande massa d’acqua che confluisce e fa scontrare le correnti dell’Atlantico con quelle del Pacifico. Condizioni climatiche che rendono praticamente impossibile il suo attraversamento con imbarcazioni a vela. Sisto è partito da Ushuaia, nella Patagonia argentina, per raggiungere Puerto Williams, nella Patagonia cilena, doppiare Capo Horn e fare rotta su Punta Arenas, passando per il Canale di Beagle e lo Stretto di Magellano, per un totale di 568 miglia marine, il tutto con una barca di soli 26 piedi che significano poco più di 7 metri di lunghezza.
In caso di successo lo skipper pisticcese sarebbe il primo al mondo a doppiare Capo Horn con una vela di piccole dimensioni. Prima della partenza, lo skipper ci ha spiegato che Capo Horn, situato nell’arcipelago della Terra del Fuoco, viene indicato convenzionalmente come il punto più meridionale del Sudamerica, ma in realtà il punto più basso dell'emisfero sud della terra è rappresentato da Capo Floward e dalle Isole Diego Ramirez, a circa 100 miglia marine a sud est di Capo Horn che venne doppiato per la prima volta dagli europei il 26 gennaio 1616 con la spedizione olandese Schouten e Le Maire che appunto lo battezzarono "Kaap Hoorn" in onore della città di Hoorn, luogo di nascita del capo spedizione. Sempre secondo quanto ci ha riferito Sisto, a causa della differenza di profondità marina della zona (tra i cento e i 4mila metri), unitamente alla forza dei venti circumpolari, si creano onde che spesso hanno il carattere della micidiale onda anomala. La Marina Cilena ha registrato altezze superiori a 20 metri, spesso con la presenza di iceberg alla deriva.
«Attraversare Capo Horn con una piccola barca a vela - ci ha ricordato lo skipper - è considerato, nello sport della vela, l'equivalente di una scalata dell'Everest per gli alpinisti. La Pamir è stata l'ultima nave a vela mercantile a doppiare il Capo. Il mio sogno, che coltivo da anni, sta per avverarsi. L'auspicio è che tutto vada bene nonostante le enormi difficoltà che l'impresa riserva». L'avventura di Sisto è particolarmente seguita a Pisticci, non solo dalla moglie Giusy e dai genitori Michele e Anna Maria, in ansia già dal momento della partenza, ma dai tantissimi amici e conoscenti. In più occasioni, lo skipper lucano ha attraversato l'Atlantico sulla rotta di Colombo a bordo di barca a vela. Tra i suoi programmi futuri, la traversata del globo a cui sta pensando da tempo.
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