di EMILIO SALIERNO Al freddo e al gelo. E siamo già al sesto giorno. L’8 febbraio Lucia Carlucci torna a casa, nel rione Lanera, dopo la mattinata trascorsa nella scuola dove lavora. Come al solito, si accinge a preparare il pranzo per lei e i due figli. Prova una volta, prova due, tre ma niente, il fornello non ne vuole proprio sapere di accendersi. le hanno sigillato il contatore per una disputa in atto tra il suo vecchio erogatore di servizi ed il nuovo gestore
13 Febbraio 2010
di EMILIO SALIERNO
MATERA - Al freddo e al gelo. E siamo già al sesto giorno. L’8 febbraio Lucia Carlucci torna a casa, nel rione Lanera, dopo la mattinata trascorsa nella scuola dove lavora. Come al solito, si accinge a preparare il pranzo per lei e i due figli. Prova una volta, prova due, tre ma niente, il fornello non ne vuole proprio sapere di accendersi. «Nessun difetto alla mia cucina – racconta – solo che mi hanno sigillato il contatore del gas, senza nemmeno un preavviso. Dall’8 febbraio non posso cucinare, i termosifoni sono spenti, non possiamo lavarci perchè non c’è acqua calda, insomma stiamo vivendo un dramma. E c’è uno dei miei figli con la febbre a 40. Ora sto pensando di andare a protestare in piazza, non vedo altre soluzioni. Perchè non abbiamo più il metano? Vorrei capirlo, dal momento che ho regolarmente pagato le bollette».
La signora ci fa vedere le ricevute, tutto sembra a posto. «Nel 2008 ho cambiato gestore, passando da Eni Gas Power a Enel Energia. Dopo questa fase arrivano le bollette della nuova società e io continuo regolarmente a pagare. L’ultima, addirittura, con un conguaglio a mio favore di circa 195 euro». A maggio del 2009, però, rispunta il vecchio gestore, Eni Gas Power, che da Lucia Carlucci pretende il pagamento di 790 euro (periodo 2008), ma non è chiaro il motivo di questa pretesa, tanto che la signora fa presente allo sportello della società, in via Scotellaro, di aver pagato, esibendo le ricevute, ricordando comunque di essere passata ad un altro gestore.
Sin qui i passaggi che più o meno si possono ricostruire, poi la sorpresa – e siamo all’8 febbraio – dei sigilli al contatore. «Agli uffici delle società fornitrici ho provato a chiedere il perchè dell’interruzione del servizio, ma non hanno saputo dirmi quasi nulla. La realtà è che io e i miei figli ci troviamo in questo incredibile stato di disagio che sta sconvolgendo la nostra quotidianità. E per come vanno queste vicende, temo che dovrò ricorrere a gesti eclatanti per ritornare alla normalità».
La signora fuma nervosamente una sigaretta dietro l’altra, non riesce a farsi una ragione di quanto le sta accadendo, senza avere alcuna responsabilità. Ora la speranza è l’Adiconsum a cui si è rivolta per uscire da questo incubo. Il responsabile dell’associazione dei consumatori, Angelo Festa, si sta adoperando per capire qualcosa di questa assurda storia ed è in contatto con le sedi generali dei due gestori del gas. «Sto riscontrando un forte imbarazzo da parte delle società che sinora non hanno fornito spiegazioni plausibili. C’è un rimpallo di responsabilità che si ripercuote sulla signora. È davvero inaccettabile».
Ma che cosa può essere accaduto? Sia Lucia Carlucci che Angelo Festa utilizzano la parola “swich”, tirano in ballo la procedura per il passaggio da una società ad un’altra nel caso in cui l’utente cambi gestore. L’intoppo risiederebbe lì, tanto che al primo gruppo, Eni Gas Power, non risulterebbe che la Carlucci è passata con Enel Energia e a quest’ultima paga le bollette. C’è un’altra ipotesi: il passaggio risulterebbe a carico di un altro inquilino del palazzo dove abita Lucia Carlucci. In ogni caso, l’unica certezza è che la signora ha pagato e i passaggi burocratici che le toccavano li ha assolti tutti. «Io, intanto, sto impazzendo – esclama Lucia – non è possibile subire in questo modo per colpe che non ho».
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