Non è proprio normale che il partito del presidente del Consiglio a 40 giorni dal voto non abbia ancora scelto il candidato alla guida della città di Matera per i prossimi cinque anni. Non è normale - anzi è un vero e proprio dilemma, seppur mascherato - soprattutto in considerazione di due fatti. Uno: che gli avversari sulla carta più accreditati sono già al lavoro da quasi una settimana, annunciando la candidatura di Salvatore Adduce. Due: che stavolta, sostenuto dall’Udc e da una pletora di partiti e liste civiche di centro, a cominciare dalla Rosa Bianca, ha deciso di metterci la faccia in prima persona Angelo Tosto, 62 anni, imprenditore della comunicazione
11 Febbraio 2010
di STEFANO BOCCARDI
MATERA - Sarà pur vero che non è Milano e neppure Palermo; sarà pur vero che il Cavaliere e i suoi luogotenenti sono alla prese con ben altri nodi da sciogliere; sarà pur vero - come dicono qui - che c’è ancora tempo, che mancano poco più di due settimane alla presentazione delle liste. Tutto vero. Ma certo non è proprio normale che il partito del presidente del Consiglio a 40 giorni dal voto non abbia ancora scelto il candidato alla guida della città di Matera per i prossimi cinque anni. Non è normale - anzi è un vero e proprio dilemma, seppur mascherato - soprattutto in considerazione di due fatti. Uno: che gli avversari sulla carta più accreditati sono già al lavoro da quasi una settimana, da quando il Pd ed i suoi alleati (ben sette tra liste e partiti, a cominciare dall’Italia dei valori) hanno annunciato la candidatura di Salvatore Adduce, 55 anni, materano d’azione (è nato in provincia, a Ferrandina), presidente di Agrobios, già parlamentare per due legislature, già dirigente della Lega delle cooperative, bersaniano doc, una vita trascorsa nel Pci-Pds-Ds-Pd. Due: che stavolta, sostenuto dall’Udc e da una pletora di partiti e liste civiche di centro, a cominciare dalla Rosa Bianca, ha deciso di metterci la faccia in prima persona Angelo Tosto, 62 anni, imprenditore della comunicazione (è proprietario di una tivvù locale nonché di un mega call center con sedi a Bari, Bernalda, Lecce e Tirana nel quale lavorano 2.000 persone), l’uomo che nel 2007 al primo turno sostenne, perdendo, la candidatura dell’ex democristiano Francesco Saverio Acito.
Eppure, sino ad una settimana fa, nel Pdl, a Matera come a Roma, tutti dormivano sonno tranquilli. Tutti davano per scontata la ricandidatura del sindaco uscente, Emilio Nicola Buccico, 69 anni, avvocato, già missino, già senatore, già grande amico di Pinuccio Tatarella , già presidente del Consiglio nazionale forense, già componente il Consiglio superiore della magistratura. Lo stesso che ad ottobre dell’anno scorso, dopo appena due anni, ha gettato la spugna denunciando di non poter più sopportare di essere nel mirino dei suoi alleati: quel raggruppamento di liste civiche e di partiti moderati, primo fra tutti l’Udc, che nel 2007, con alla testa proprio Acito e Tosto, lo sostenne al ballottaggio, finendo per avere la meglio sul candidato del centrosinistra, Franco Dell’Acqua, il quale al primo turno avevamancato il traguardo per una manciata di voti. Ebbene, l’avv. Buccico di candidarsi non ne vuol proprio sapere. E nonostante siano in tanti a tirargli la giacchetta anche in queste ore, lui ribadisce che d’ora in poi si dedicherà «solo alla professione».
«È giusto che ci provino altri - dice -. Io ci ho provato. Ci ho messo tutto me se stesso. Credo anche di aver lasciato il segno. E se mi sono dimesso è perché non potevo più continuare a fare il bersaglio del fuoco amico. L’ho già detto pubblicamente e lo ripeto ancora una volta: non sono disponibile ». Buccico non lo dice. Ma è chiaramente rammaricato. E così, dopo aver ricordato che a scatenare la sua volontà di dimettersi fu la questione urbanistica («io volevo mettervi mano perché qui le case hanno raggiunto prezzi folli »), sottolinea che in città l’indice di gradimento nei suoi confronti è ancora altissimo: «c’è un blog che mi dà al 70 per cento».
Ma ciò nonostante Buccico non torna sui suoi passi. E allora il cerino è nelle mani di chi ha le redini del partito in sede locale, il coordinatore cittadino, l’avv. Nicola Rocco, ex An, diretta emanazione di Buccico, e il coordinatore provinciale, sen. Cosimo Latronico. Il primo ha già detto più volte di non essere disponibile e il secondo da giorni continua a dire che «il partito sta verificando la disponibilità di una rosa di personalità». Ma la verità è che ora, dopo il «no grazie» di Buccico, sono davvero poche le «personalità» del centrodestra che intendono affrontare la competizione. Rocco e Latronico si sono dati appuntamento per domani mattina a Matera ed entrambi giurano che già oggi potrebbe trapelare, seppur sotto forma di indiscrezione, il nome del candidato sindaco. Ma la sensazione è che, alla fine, la scelta possa ricadere, anche per mancanza di alternative, proprio su Cosimo Latronico. E a non escluderlo è lo stesso senatore di Nova Siri, il quale, però, consapevole di non essere proprio un materano doc, dice di star «lavorando insieme con tutto il partito affinché la scelta ricada su una personalità che sia espressione più organica della città».
Il nodo da sciogliere è di quelli davvero ingarbugliati. Anche perché, alla finestra, in attesa di capire come andrà a finire nel Pdl e non solo, ci sono ancora tanti indecisi. Uno di questi, ad esempio, è Michele Corazza, coordinatore provinciale della Rosa Bianca, già segretario provinciale del Pd. E come lui, che pure sembra già pronto a schierarsi con Tosto e con l’Udc, ce ne sono tanti altri. Sì, perché se è vero che il Pdl è ancora in alto mare, è altrettanto vero che anche nel centrosinistra non tutto è proprio chiarissimo. La questione, in questo caso, ruota soprattutto intorno all’Udc o meglio intorno a quella che sembra una chiara contraddizione. Ad oggi, infatti, il partito di Casini si accinge ad essere, da un lato, alleato del centrosinistra per le elezioni regionali e, dall’altro, ad essere avversario dello stesso centrosinistra in più di una città lucana, a cominciare da Matera. Si dirà: nulla di nuovo, soprattutto qui, dove la Dc non è mai morta e anzi è dappertutto. Sta di fatto, però, che mentre Adduce e Tosto sono già pronti a darsi battaglia, oggi è previsto a Matera un ennesimo confronto fra l’Udc ed i partiti del centrosinistra. Che con tutta probabilità si concluderà con l’ennesimo buco nell’acqua.
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