Si prendevano gioco dei sordomuti, fornivano loro cellulari qualsiasi al posto di Dts mobili, ovvero telefoni adatti alle loro esigenze, e intascavano i contributi statali. Tutto ciò con l’aiuto di sei medici che avrebbero dichiarato il falso. Due potentini, Giuseppe Piancazzo e Gerardo Vergaglia, titolare e dipendente della Imep, una ditta di telefonia di Potenza, sono indagati per truffa perché avrebbero fornito a diciassette sordomuti della provincia di Potenza dei normali cellulari, mentre i disabili, come previsto dalla legge, pensavano di aver acquistato degli apparecchi speciali
05 Febbraio 2010
Si prendevano gioco dei sordomuti, fornivano loro cellulari qualsiasi al posto di Dts mobili, ovvero telefoni adatti alle loro esigenze, e intascavano i contributi statali. Tutto ciò con l’aiuto di sei medici che avrebbero dichiarato il falso. Due potentini, Giuseppe Piancazzo e Gerardo Vergaglia, titolare e dipendente della Imep, una ditta di telefonia di Potenza, sono indagati per truffa perché avrebbero fornito a diciassette sordomuti della provincia di Potenza dei normali cellulari, mentre i disabili, come previsto dalla legge, pensavano di aver acquistato degli apparecchi speciali.
Ma c’è di più, secondo la Procura della Repubblica di Potenza, tra il 2003 e il 2004 i disabili avrebbero versato diverse somme di denaro ai due truffatori della Imep per ottenere ciò che a loro spetta di diritto, o meglio che gli viene fornito gratuitamente dallo Stato. Quindi oltre ad intascare il rimborso pubblico e ad ingannare il Servizio Nazionale Sanitario, Piancazzo e Vergaglia, avrebbero intascato indebitamente altro denaro speculando sui poveri sordomuti. Ieri mattina il Gup, Gerardina Romaniello, avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio o meno i due truffatori insieme con altre otto persone: sei medici specialisti potentini, il direttore del distretto sanitario di II livello dell’Asl n.2 di Potenza e il responsabile dell’Ufficio Protesistica dello stesso Distretto sanitario. Ma l’udienza è stata rinviata al 18 marzo per l’omissione di alcune notifiche.
Ai medici viene contestato il reato di falso ideologico. Infatti i sordomuti per ottenere gratuitamente i «presidi di comunicazione Dts», ovvero telefoni fissi e mobili, le protesi acustiche e tutto quanto sia necessario a condurre una vita pressoché normale nonostante l’handicap, devono presentare una richiesta scritta e sottoporsi ad una visita specialistica che attesti la loro disabilità. I medici Giuse ppe De Cunto, Rocco Cantore, Lorenzo Santandrea, Gerardo Nolè, Giuseppe Bucci e Savino Barbuzzi, hanno certificato di aver visitato i pazienti ma i 17 sordomuti che sarebbero stati ingannati, secondo l’accusa, da Piancazzo e Vergaglia, non erano mai stati sottoposti a visita specialistica. Quindi la certificazione presentata alla Imep per ottenere i telefoni Dts sarebbe falsa.
La truffa, pero, secondo la Procura, si poteva evitare. Se infatti Pietro Antonio Verrasto, direttore dell’Asl n. 2 di Potenza, e Ciro Romano, responsabile dell’ufficio protesistica, che avevano già segnalato alle Autorità delle «anomalie nel normale iter amministrativo», avessero vigilato meglio, i medici e gli esercenti non l’avrebbero fatta franca, e loro stessi ora non sarebbero indagati per «omissione in atti d’ufficio». [vit. smald.]
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su