I potentini perdono di tutto: un cavallo cellulari, gioielli
di MASSIMO BRANCATI Nel Comune di Potenza c’è un ufficio che si occupa proprio di oggetti smarriti: si trova nella sede di contrada Sant’Antonio La Macchia all’interno dell’Unità di direzione Bilancio e Finanze - Economato. Qui è un viavai di cittadini alla ricerca di chiavi, anelli, borse e quant’altro di cui hanno perso le tracce. E qui si rivolgono anche quei potentini che, animati da onestà e grande senso di appartenenza alla comunità, trovano oggetti in mezzo alla strada: invece di infilarseli nelle proprie tasche preferiscono depositarli al Comune in attesa che il proprietario si faccia vivo
31 Gennaio 2010
POTENZA - Documenti che non si trovano più, portafogli, occhiali, telefonini svaniti nel nulla, libri finiti chissà dove. Un campionario da far invidia al negozio più fornito, alimentato ogni giorno da cittadini distratti o, semplicemente, sfortunati. Nel Comune di Potenza c’è un ufficio che si occupa proprio di oggetti smarriti: si trova nella sede di contrada Sant’Antonio La Macchia all’interno dell’Unità di direzione Bilancio e Finanze - Economato. Qui è un viavai di cittadini alla ricerca di chiavi, anelli, borse e quant’altro di cui hanno perso le tracce. E qui si rivolgono anche quei potentini che, animati da onestà e grande senso di appartenenza alla comunità, trovano oggetti in mezzo alla strada: invece di infilarseli nelle proprie tasche preferiscono depositarli al Comune in attesa che il proprietario si faccia vivo.
E se nessuno rivendica l’oggetto - trascorso un anno dalla consegna all’ufficio comunale - sarà il ritrovatore ad entrarne in possesso. Proprio ciò che è accaduto a un giornalista potentino che nel centro storico ha trovato un prezioso anello e lo ha consegnato al Comune: la proprietaria (il gioiello era chiaramente femminile) non ha dato segni di vita e dopo un anno l’anello è stato affidato nuovamente al giornalista. Che l’avrà regalato alla moglie, o no?
Gli oggetti che più di tutti perdono i potentini sono i cellulari. L’ufficio municipale è letteralmente sommerso da centinaia di esemplari, ma non mancano anche «scomparse» che hanno dell’incredibile. «Cinque anni fa - racconta Canio Tancredi che gestisce lo sportello oggetti smarriti - alcuni cittadini trovarono un cavallo che girava per le vie di Potenza. Ce l'hanno portato e, dopo averlo ospitato nel macello, lo abbiamo donato ai Padri Trinitari di Venosa. Il suo proprietario, infatti, non si è mai visto».
Tra le altre «dimenticanze » più singolari da segnalare il ritrovamento di una sedia a rotelle in ottimo stato nei pressi del ponte Musumeci e un computer portatile dell’ultima generazione, dimenticato su un pullman. «I proprietari degli oggetti smarriti - sottolinea Tancredi - sono tenuti a pagare al ritrovatore, a titolo di premio, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata». di MASSIMO BRANCATI
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