All’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale contestato l’utilizzo nel 2009 di una somma di denaro – 500 mila euro ufficializzati, ma si parla di altri 400 mila – per l’affidamento di incarichi a tecnici esterni. In discussione non è solo l’opportunità della esternalizzazione e la sua esatta entità, ma anche la poca chiarezza rispetto alle determine che riportano anche i beneficiari delle parcelle
28 Gennaio 2010
di Emilio Salierno
MATERA - L’Ater è chiamato a rispondere sulla gestione di fondi pubblici. All’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (ente sub-regionale) viene contestato l’utilizzo nel 2009 di una somma consistente di denaro – 500 mila euro ufficializzati, ma si parla di altri 400 mila – per l’affidamento di incarichi a tecnici esterni. In discussione non è solo l’opportunità della consistente esternalizzazione e la sua esatta entità, ma anche la poca chiarezza rispetto alle determine che riportano anche i beneficiari delle parcelle (ingegneri, architetti, geometri, geologi, periti agrari). A sollecitare dati, delibere e soprattutto “determine” sono alcuni componenti del Comitato provinciale di indirizzo per l’edilizia residenziale pubblica.
«Il 17 dicembre del 2009 - racconta Franco Casertano - ero all’Ater per il parere sul bilancio preventivo dell’ente. L’amministrazione ci consegna il documento contabile solo in quella occasione. Non avevamo avuto la possibilità di averlo almeno qualche giorno prima. A quel punto chiedo una dilazione dei tempi per l’approvazione del bilancio, e questo per capire un po’ meglio tutta la situazione. La richiesta ha scatenato non poche polemiche. Nel verbale relativo a quella sollecitazione, chiedevamo le determine sugli incarichi esterni, ma non c’è stato alcun riscontro. Abbiamo insistito con altre richieste all’Ater, ma niente. Comunicazione su quanto accadeva è stata fornita anche alla Regione. Il 22 gennaio, una nuova lettera all’Ater e qualche giorno dopo la risposta, ma assolutamente parziale».
«In effetti – aggiunge Giovanni Tortorelli, un altro dei componenti del Comitato d’indirizzo – abbiamo chiesto di vedere delibere, determine e incarichi affidati all’esterno, mentre l’Ater ha inviato un “elenco incarichi ai professionisti-anno 2009”, indicando su tre colonne l’incarico, i lavori e l’importo, senza però chiarire il resto e i nomi e cognomi di chi ha beneficiato delle somme. E comunque, per quanto ne sappiamo, in base a indagini da noi effettuate, l’importo effettivo per gli incarichi esterni sarebbe molto di più dei circa 500 mila euro risultanti dalla tabella ufficiale che abbiamo ottenuto. Insomma, l’Ater continua a dare mezze risposte, sorvolando sulla effettiva necessità ed urgenza dei lavori commissionati. Se diciamo di vedere le determine, perchè ci mandano un prospetto incompleto e senza alcun senso?».
C’è un elemento che Casertano e Tortorelli ritengono significativo del tipo di incarichi affidati.
«Dalla tabella inviataci dall’Ater - dice Casertano - risultano accatastamenti o tabelle millesimali che qualsiasi geometra farebbe senza alcun problema e che perciò potrebbero essere tranquillamente garantiti dal personale interno all’ente, che c’è ed è competente e deve essere giustamente valorizzato».
L’amministratore dell’Ater, Angelo Sardone, ha dichiarato pubblicamente che l’ente ha speso 16 milioni di euro per costruire case popolari. Casertano e Tortorelli, anche in questo caso, vorrebbero una maggiore chiarezza.
«A noi risulta che a Matera, dal 2007 ad oggi, non è stato costruito un solo appartamento. Non solo. Abbiamo una graduatoria 2007 per gli alloggi popolari ancora bloccata, con il rischio che se non dovessero essere assegnati entro il 2011, la graduatoria decadrà. Dove sono stati investiti questi 16 milioni di euro? Senza trascurare che c’è necessità di alloggi popolari soprattutto a Matera città, più che in provincia».
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