Droga, donne boss in Basilicata si dà "scacco alle regine"
In due anni, otto donne hanno preso il posto dei loro mariti, conviventi o fratelli – in carcere per reati connessi allo spaccio di droga – e hanno rinvigorito un’organizzazione con base fra Matera e Altamura (Bari), rendendola in grado di spacciare cocaina, eroina e hascisc, raccogliendo gli ordini anche attraverso e-mail e prenotazioni prese direttamente dagli spacciatori. E' quanto è emerso dall’operazione «scacco alle regine» con la quale la Polizia ha schierato 210 agenti e ha eseguito 32 ordinanze di custodia cautelare. Tutti i nomi degli arrestati
20 Gennaio 2010
MATERA – In due anni, otto donne hanno preso il posto dei loro mariti, conviventi o fratelli – in carcere per reati connessi allo spaccio di droga – e hanno rinvigorito un’organizzazione con base fra Matera e Altamura (Bari), rendendola in grado di spacciare cocaina, eroina e hascisc, raccogliendo gli ordini anche attraverso e-mail e prenotazioni prese direttamente dagli spacciatori. E' quanto è emerso dall’operazione «scacco alle regine» con la quale stamani, all’alba, la Polizia ha schierato 210 agenti e ha eseguito 32 ordinanze di custodia cautelare (18 in carcere e 14 agli arresti domiciliari).
La maggior parte degli arresti sono avvenuti a Matera e in Puglia: tre anche a Milano, Viterbo e Biella. Tutto è cominciato all’inizio del 2008, quando una donna di nazionalità romena (ora in carcere), rimasta sola per l’arresto del marito, decise di prenderne il posto: il suo esempio fu seguito da altre donne, tutte legate sentimentalmente o da vincoli di parentela a uomini detenuti o indagati per reati relativi allo spaccio di droga. Nella banda, ogni donna prendeva semplicemente il posto del «suo» uomo: quindi, niente rivalità pericolose e inutili. Il particolare è stato reso noto oggi, a Matera, dal procuratore della Repubblica, Giuseppe Chieco, dal questore, Carmelo Gugliotta, e dal dirigente della squadra mobile, Nicola Fucarino.
Secondo l’accusa, le otto «regine» (quattro in carcere da stamani, quattro ai domiciliari, fra le quali una incinta) hanno gestito la banda con determinazione e idee «innovative», forse anche tenendo forme di contatti con gli uomini detenuti. La determinazione l'hanno messa soprattutto nell’esigere il pagamento della droga da coloro che l’acquistavano: pressioni dirette e minacce pesanti. In un caso, un uomo ha dovuto vendere un immobile del valore di 30 mila euro per «rientrare» e non avere problemi. Le idee nuove sono state applicate per velocizzare lo spaccio: c'era chi utilizzava la posta elettronica per «ordinare». Gli spacciatori «sul campo», poi, avevano l’ordine di fare il giro di locali e luoghi di ritrovo dei tossicodipendenti per raccogliere le loro richieste e soddisfarle. Quando dovevano vedersi per risolvere qualche problema, le donne facevano riferimento alla necessità di «farsi una tinta» ai capelli o un «tatuaggio». Due spacciatori, marito e moglie, pur essendo in ospedale, nel 2009, per le conseguenze di un incidente stradale, riuscirono ugualmente a vendere una dose ad un tossicodipendente. Per sgominare la banda, la Polizia ha intercettato 127 utenze telefoniche fisse e mobili, raccogliendo circa 1.500 nominativi e accertando oltre duemila episodi di cessione di droga.
CHI SONO GLI ARRESTATI Le quattro donne arrestate dalla Polizia e che ora si trovano in carcere nell’ambito dell’inchiesta denominata “scacco alle regine”, su un’organizzazione specializzata nello spaccio di droga, sono: Zenovia Basangiu di 50 anni, di nazionalità romena, residente a Matera, Caterina Paolicelli (42) di Altamura (Bari), Francesca Monteverde (31) e Giuseppina Paolicelli (29) di Matera. Le altre quattro che si trovano agli arresti domiciliari sono Samantha Fusiello (29), Bruna Gravina (27), Chiara Bilancia (34) e Sonia Zaccaro (20) di Matera. Le altre persone per le quali è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono 14: Mana Shkelzen, di 33 anni di nazionalità albanese, residente ad Altamura (Bari), Vincenzo Angelastri (32) di Altamura, Domenico Bitetti (35) e Pasquale Rocco Cici (28) di Santeramo in Colle (Bari), Antonio Antezza (39), Francesco Carlucci (24), Vito Carlucci (27), Fulvio Cellammare (31), Ivan Cifarelli (30), Luciano Rondinone (35), Eustachio Nicoletti (33), Giovanni Monacelli (60), Paolicelli Cosimo Damiano (42) e Vito Rondinone (36), di Matera. Per questi ultimi tre il provvedimento è stato notificato in carcere a Matera, dove sono detenuti per altra causa. Altre dieci persone si trovano agli arresti domiciliari: sono Emilio Intelligenza (34 anni) di Aversa (Caserta), detenuto a Viterbo per altra causa, Giovanni Centonze (21), Riccardo Danzi (22), Mario De Filippis (46), Ludovico Galante (29), Carmine Lascaro (40), Francesco Lippolis (40), Pietro Marinaro (38), Antonio Stano (50) e Giuseppe Alessandro Vizziello (47) di Matera.
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