Matera, la città della pietra si erge a simbolo antropologico
di CARMELA COSENTINO Non si tratta di una semplice videoinstallazione, ma di una vera e propria indagine antropologica e sociologica il progetto “Sensitive city” ideato dalla società di produzioni meneghina Studio Azzurro su commissione del Ministero degli Esteri che ha realizzato in questi giorni videoriprese ed interviste nella città dei Sassi grazie al supporto logistico e tecnico della società Blu Video di Matera. Un lavoro complesso con il quale l’Italia e dunque la Basilicata sarà presente all’Expo universale 2010 di Shanghai, in programma dal 1° al 21 maggio
19 Gennaio 2010
di CARMELA COSENTINO
Non si tratta di una semplice videoinstallazione, ma di una vera e propria indagine antropologica e sociologica il progetto “Sensitive city” ideato dalla società di produzioni meneghina Studio Azzurro su commissione del Ministero degli Esteri che ha realizzato in questi giorni videoriprese ed interviste nella città dei Sassi grazie al supporto logistico e tecnico della società Blu Video di Matera. Un lavoro complesso con il quale l’Italia e dunque la Basilicata sarà presente all’Expo universale 2010 di Shanghai, in programma dal 1° al 21 maggio. Una manifestazione dedicata al tema “Better City, Better Life” e in cui si prevede la presenza di 70 milioni di visitatori.
In questo contesto si inserisce il progetto italiano “La città dell’uomo”, che intende mettere in evidenza la dimensione umana delle città e il valore della cultura quale elemento determinante della qualità di vita. Sei sono le città scelte per questa indagine, Lucca terra del silenzio, Trieste città del vento, Chioggia dell’acqua, Siracusa della luce, Spoleto del territorio composito e Matera città della pietra in cui è evidente la forte contrapposizione tra pieno e vuoto, luce ed ombra.
«Matera da questo punto di vista - ha detto Marco Barsottini responsabile del sistema interattivo - ci sembrava la città più appropriata per rappresentare quell’elemento di congiunzione quasi di equilibrio tra i luoghi narrativi scelti per questo progetto che ruota intorno ai paesaggi non solo architettonici ma soprattutto individuali. Difatti a ogni personaggio del luogo intervistato, qui a Matera sono stati oltre duecento, viene chiesto di raccontare un particolare della propria città, di disegnare una mappa del luogo poi immortalato dalle telecamere della troupe guidata dal direttore della fotografia Fabio Cirifino». Andando più nel dettaglio, la video installazione consisterà nella proiezione su un pannello di 200 metri quadrati di circa 150 immagini in movimento di personaggi che il visitatore potrà toccare, bloccare e infine «osservare il racconto - ha sottolineato Barsottini - infatti a differenza di altri progetti che abbiamo realizzato negli ultimi anni, a Casablanca, a Santa Fè e in Cile, lo spettatore non avrà la possibilità di ascoltare le interviste ma solo di osservare i personaggi e i luoghi da essi raccontati».
«Stiamo comunque raccogliendo le interviste perché l’intenzione è quella di riproporlo in Italia, fondi ministeriali permettendo» ha aggiunto la regista Elisa Giardina aMatera questa estate. Una città che è un set cinematografico straordinario che conoscevo solo attraverso le pellicole di grandi registi e di cui non mi ero mai accorata della forte assonanza con i luoghi della cristianità finché non sono andata a Gerusalemme e a Betlemme. Una somiglianza a dir poco eccezionale».
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