5mln dal Governo ora Bucaletto ha fondi per 100 case
di ANTONELLA INCISO Dopo decenni di attesa sono arrivati i finanziamenti statali ed hanno consentito anche di assegnare l’appalto. In questo modo ai 56 alloggi che sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione con soldi regionali, a breve, si potranno aggiungere altri 44 appartamenti. Raggiungendo i 100 alloggi complessivi. Un numero cospicuo che consentirà di riqualificare la «Cittadella», quella zona popolare sorta all’indomani del terremoto del 1980 alla periferia di Potenza
18 Gennaio 2010
POTENZA - Le avevano provate tutte. Tutte le strade percorribili per arrivare al risultato sperato: ossia realizzare i 100 alloggi di Bucaletto e finalmente riqualificare del tutto il rione. Per farlo - dopo decenni di attesa - lo Stato nel 2007 aveva deciso di stanziare dei fondi. Cinque milioni di euro del «piano casa» nazionale che sommati ad altri fondi regionali sarebbero serviti per costruire 100 alloggi. Quei soldi, però, prima erano stati promessi e poi di nuovo ritirati. Sempre per problemi di bilancio, sempre con la scusa di nuove emerg enze. Così negli ultimi due anni - nonostante le attese - la storia di Bucaletto sembrava destinata diventare un nuovo capitolo nel ricco libro dei sogni della opere pubbliche lucane.
Sembrava perché all’improvviso, senza eccessivi clamori, i tanto attesi finanziamenti statali sono arrivati. Sono arrivati più copiosi di quanto ci si aspettava ed hanno consentito anche di assegnare l’appalto. In questo modo ai 56 alloggi che sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione con soldi regionali, a breve, si potranno aggiungere altri 44 appartamenti. Raggiungendo i 100 alloggi complessivi. Un numero cospicuo che consentirà di riqualificare la «Cittadella», quella zona popolare sorta all’indomani del terremoto del 1980 alla periferia del capoluogo. Insomma, una buona notizia dopo tante voci pessimistiche.
Una «buona notizia» che diventa ancora più interessante se si considera che dopo il dimezzamento dello stanziamento iniziale legato alla necessità di recuperare soldi per il terremoto dell’Aquila (passato da 5 milioni di euro a due milioni e mezzo di euro) l’Ater è riuscita ad ottenere nuovamente il raddoppio della somma: ossia cinque milioni di euro. Il motivo? Semplice ma nello stesso tempo interessante: l’av v i o della procedura di appalto prima che i fondi venissero assegnati grazie alla decisione di realizzare le case con un «gruzzoletto» che l’ente residenziale lucano aveva in cassa. E proprio l’iter progettuale quasi ultimato ha premiato i lucani. A differenza di quanto accaduto sul fronte dell’edilizia sovvenzionata altre regioni italiane, dove gli appalti non potevano partire subito. A vincere la gara la stessa impresa che ora sta realizzando gli altri appartamenti nella Cittadella. Insomma, un progetto che decolla e che si concretizza suscitando l’orgoglio del presidente dell’Ater, Raffaele Vita, che a sostegno del risultato porta i numeri sui finanziamenti destinati alle altre regioni italiane. Nelle assegnazioni sugli stanziamenti del «piano casa nazionale» ad esempio la Sicilia ha avuto un milione e 200mila euro, la Calabria 200mila euro, la Puglia quattro milioni di euro. Tutte cifre inferiori rispetto ai cinque milioni di euro che sono stati assegnati alla Basilicata. «Il criterio scelto a Roma prevedeva che quanto più gli enti avanti fossero nelle progettazioni sarebbero arrivati i finanziamenti - racconta il presidente Vita - Noi avevamo un progetto appalto e infatti abbiamo avuto i soldi. Nel Sud Italia abbiamo superato tutti. Noi avevamo già l’appalto con i fondi nostri ». E i tempi di realizzazione? Tre anni secondo il cronogramma. Tre anni che consentiranno di realizzare undici palazzine con case divise su tre piani. Ma non solo. All’in - terno di una di queste palazzina ci sarà anche una casa - famiglia che ospiterà disabili con handicap gravissimi. Una scommessa nella scommessa più complessiva di riqualificare Bucaletto. di ANTONELLA INCISO
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