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Due chef lucani nella classifica dei migliori ristoranti italiani nel mondo

 
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Due chef lucani nella classifica dei migliori ristoranti italiani nel mondo

Giandomenico Caprioli si è qualificato 15esimo con «Giando», uno dei suoi otto ristoranti di Hong Kong. Antonio Salvatore 19esimo con «Le Table d’Antonio Salvatore», a Montecarlo

Martedì 17 Dicembre 2024, 17:41

Sono due gli chef lucani presenti nella selezione dei 50 migliori ristoranti italiani nel mondo 2025, secondo la classifica stilata da Top50Italy 2025. Giandomenico Caprioli, si è qualificato in quindicesima posizione con “Giando”, uno dei suoi otto ristoranti di Hong Kong. Antonio Salvatore in diciannovesima posizione con “Le Table d’Antonio Salvatore”, il suo ristorante di Montecarlo nel Principato di Monaco.

“Questo importante riconoscimento internazionale – ha commentato l’assessore alla Agricoltura della Regione Basilicata, Carmine Cicala - conferma la qualità, la creatività e le grandi potenzialità della cucina lucana nel mondo, esaltata dall’eccellenza e dalla passione per le produzioni della nostra terra. I successi dei nostri chef sono motivo di grande orgoglio per tutto il nostro territorio di cui sono di fatto gli ambasciatori”.

Giandomenico Caprioli, originario di Lavello, dopo una serie di esperienze a Rimini e Riccione e collaborazioni con grandi chef negli Stati Uniti e in Italia, sin da giovanissimo ha ricoperto il ruolo di cuoco personale dell’avvocato Gianni Agnelli. Si è poi spostato ad Hong Kong dove ha otto ristoranti, tutti progettati personalmente, e sei punti vendita di prodotti italiani che importa direttamente con una sua ditta di importazione.

Eleganza, autenticità, semplicità e valorizzazione dei prodotti locali, con un forte legame alle sue radici nel Sud Italia, sono la cifra della cucina di Antonio Salvatore, originario di Guardia Perticara. Dopo esperienze importanti in Spagna, Inghilterra e Russia, dal 2026 a Montecarlo prima come direttore del “Rampoldi” e dal 2020 come titolare del "La Table d'Antonio Salvatore au Rampoldi" in cui ha creato un proprio stile di cucina definito "New-Monegasque" che gli ha meritato una stella Michelin. Ha quindi portato la sua esperienza oltreoceano con l’apertura di due nuovi ristoranti di successo a New York.

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