Il traffico internazionale ha riguardato Italia, Germania, Polonia, Russia e alcuni Paesi dell'Africa settentrionale. La mente era a Napoli. Come una catena di montaggio
17 Giugno 2004
POTENZA - La Polizia di Stato sta eseguendo 41 ordinanze di custodia cautelare (34 in carcere e sette agli arresti domiciliari) emesse a conclusione di un'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero di Potenza, Henry John Woodcock, su un traffico internazionale di automobili di grossa cilindrata che ha riguardato Italia, Germania, Polonia, Russia e alcuni Paesi dell'Africa settentrionale.
Woodcock ha coordinato indagini della Polizia stradale di Potenza e della Polizia tedesca e ha eseguito anche due rogatorie internazionali. Attraverso il furto delle automobili, in particolare Audi, Volkswagen, Bmw e Mercedes, e la falsificazione dei loro documenti, la banda «clonava» le automobili rubate, facendone delle «copie» di vetture circolanti regolarmente. Molte delle persone arrestate stamani sono accusate, nell'ordinanza emessa dal gip di Potenza, Gerardina Romaniello, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio delle automobili. La Polizia ha eseguito anche perquisizioni e sequestri.
L'operazione «Matrioska» della Polizia si sta svolgendo in Basilicata, Campania, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte.
L'organizzazione sgominata dall'inchiesta coordinata da Woodcock è molto ramificata: diretta da un uomo di Napoli, la banda aveva collaboratori e «basisti» anche all'estero, nei Paesi nei quali dovevano essere rivendute le automobili rubate. Complicità sono state accertate in almeno un'agenzia di pratiche automobilistiche e a carico di dipendenti di uffici della Motorizzazione civile, ancora da identificare.
Le automobili rubate erano tutte appena immatricolate: dopo il furto venivano rese «pulite» con documenti falsificati e rivendute ad un prezzo compreso fra cinquemila e diecimila euro.
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