di MASSIMO BRANCATI Ambiva a diventare una tradizione, un appuntamento in grado di attrarre visitatori da tutta la regione. Era l’evento che da tredici anni chiudeva idealmente le festività natalizie a Potenza. Ma il 13, evidentemente, non ha portato fortuna: la cavalcata dei re magi e il presepe vivente in piazza Mario Pagano quest’anno non si faranno. La Pro-Loco, organizzatrice dell’evento, incassa il colpo senza polemizzare, ma dietro i silenzi dell’amministrazione comunale potrebbero annidarsi altre motivazioni rispetto a quelle ufficiali di una carenza di fondi
05 Gennaio 2010
di MASSIMO BRANCATI
Ambiva a diventare una tradizione, un appuntamento in grado di attrarre visitatori da tutta la regione. Era l’evento che da tredici anni chiudeva idealmente le festività natalizie a Potenza. Ma il 13, evidentemente, non ha portato fortuna: la cavalcata dei re magi e il presepe vivente in piazza Mario Pagano quest’anno non si faranno. La Pro-Loco, organizzatrice dell’evento, incassa il colpo senza polemizzare, ma dietro i silenzi dell’amministrazione comunale di fronte alla lettera-progetto - che, come ogni anno, era stata inviata dall’associazione culturale sulla manifestazione del 6 gennaio - potrebbero annidarsi altre motivazioni rispetto a quelle ufficiali di una carenza di fondi. Motivazioni di carattere politico.
La doppia anima della Pro-Loco ha un «dna» che cozza contro l’azione del sindaco Vito Santarsiero: da una parte Giovanni De Marco, presidente, che ha guidato la «crociata» contro il progetto di rifacimento di piazza Mario Pagano (poi rivisto); dall’altra Roberto Falotico, ex amico di partito di Santarsiero, che nell’ultima campagna elettorale si è schierato al fianco di Giuseppe Molinari, candidato del centrodestra. Insomma, oggi - dando credito alle dietrologie e ai sospetti - il sindaco farebbe pagare la cambiale di divergenze, di attriti, di «veleni».
Una cambiale implicitamente già stata incassata quando è stato sistemato al centro della piazza l’albero di Natale, contornato da vasi e piante. Organizzare la cavalcata e il presepe vivente avrebbe significato smontare tutto, impresa proibitiva in pochi giorni. Falotico, didascalico, non intende dare fiato alle polemiche: «Prendiamo atto - dice - che il Comune non ha i soldi per garantire la prosecuzione dell’evento. Tutto qui».
Ma inevitabilmente la questione approda su un piano politico. «In una città in cui l’amministrazione vuole promuovere la cultura - dice il coordinatore dei gruppi di minoranza, Giuseppe Molinari - è davvero emblematica la decisione di non ripetere un’inizia - tiva diventata negli anni un appuntamento atteso dai cittadini del capoluogo. La notizia è la prova della mancanza di una programmazione culturale. La manifestazione - conclude - rappresentava tra l’altro un momento di animazione del centro storico, sempre più abbandonato a se stesso».
A complicare ancora di più i rapporto tra Pro-Loco e Comune ci pensa un credito di 30mila euro che l’associazione vanta nei confronti dell’amministrazione. Si tratta del finanziamento che la Regione, in passato, erogava direttamente alla Pro-Loco per la sfilata dei turchi, ma che questa volta ha «trasmesso» al Comune. Il Municipio li avrebbe dovuti versare all’associazione, ma non lo ha ancora fatto. Risultato? La Pro-Loco, pressata dai fornitori e delusa dallo stop forzato al presepe vivente, dietro la maschera di un atteggiamento «morbido» lancia segnali di insofferenza. I volontari sono stanchi di «spaccarsi la schiena» e potrebbero mollare definitivamente. Con ripercussioni sulla festa più importante della città, quella processione dei turchi più volte «strappata» all’elettroencefalogramma piatto grazie a sacrifici e impegno.
Ma anche su questo fronte si potrebbe parlare di una precisa strategia, di uno strappo voluto: il Comune avrebbe intenzione di «rivisitare» il corteo storico sulla base di una lettura più approfondita del testo di Vito Riviello. Un deciso cambio di rotta rispetto alla strada intrapresa fino a oggi dalla Pro-Loco potentina che, quindi, sarebbe destinata a restare ai margini. Fantapolitica sulle orme di «Civuddin’»?
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su