di PIERO MIOLLA Un tempo polo industriale d’eccellenza di Basilicata oggi è un deserto colmo di cattedrali. Ad un’analisi dettagliata, infatti, emerge come numerose siano le aziende che hanno chiuso di recente i battenti, lasciando migliaia di lavoratori in mezzo ad una strada ed acuendo, così, quel trend negativo che si registra da più di un lustro a questa parte
14 Dicembre 2009
di PIERO MIOLLA
PISTICCI SCALO - Che Natale sarà per la Valbasento, un tempo polo industriale d’eccellenza di Basilicata ed oggi deserto colmo di cattedrali? La risposta non è mai stata così facile: pieno di ansie ed incertezze. Ad un’analisi dettagliata, infatti, emerge come numerose siano le aziende che hanno chiuso di recente i battenti, lasciando migliaia di lavoratori in mezzo ad una strada ed acuendo, così, quel trend negativo che si registra da più di un lustro a questa parte.
Ultimo esempio, quello della Soften: 30 dipendenti impegnati nella produzione di tessuto non tessuto. Dopo aver stroppato la produzione ad ottobre 2008, è di qualche giorno fa la notizia della definitiva resa: per le maestranze non ci sono più speranze di tornare al lavoro, anche perché, nel contempo, la Ara, società capogruppo, è fallita ed il capannone di Pisticci è stato ipotecato da Tecnoparco per la persistente morosità nel pagamento dell’energia.
Non stanno meglio gli 80 operai della Panasonic (produzione di laminati per l’industria elettronica: anch’essa chiusa ad ottobre 2008), attualmente in cassa integrazione guadagni straordinaria, per il cui opificio s’era paventato l’acquisto da parte di un’azienda cinese. Al momento, si attende una risposta sulla proroga della cigs e l’esito di eventuali offerte nell’ambito del bando sulla reindustrializzazione.
Stessa sorte, più o meno, per i 38 operai della Green Leather (settore concia) con cigs in deroga a tutto il 2009, i quali, per evitare il licenziamento, attendono l’intervento dell’assessore regionale al Lavoro Antonio Autilio. E che dire dei 540 operai, tra cig e mobilità in deroga, che usufruiscono di un assegno pari a circa 350 euro mensile, erogati ogni 4 mesi?
«La verità – commenta Maurizio Girasole, della Filcem – è che, per il 2010, c’è il buio assoluto. Mentre in altre re gioni gli accordi quadro per la gestione del decreto anticrisi sono stati siglati, qui da noi la regione cincischia ed alcune categorie di lavoratori (i co.co.pro. e gli ultracinquantacinquenni, ndr) galleggiano per non affogare. Come sindacato, su tali vertenze, faremo tutto il possibile, ma credo che i tavoli istituzionali, a partire da quello prefettizio, debbano dare risposte immediate e chiare». E così, per la Valbasento, sarà l’ennesimo Natale di ansie e preoccupazioni.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su