Due sedi per un parco. E’ quello che accadrà all’area protetta della Val d’Agri, che avrà la sede ufficiale a Marsiconuovo e il centro servizi a Moliterno (e non a Montemurro come erroneamente ipotizzato da alcune voci). La decisione, però, non è piaciuta al sindaco di Spinoso, comune che aveva ospitato provvisoriamente l’ente. «Aver inserito il 100 per cento del territorio comunale nel parco non rappresenta più un vantaggio per Spinoso, anzi rischia di diventare un vincolo» tuona il primo cittadino
13 Dicembre 2009
SPINOSO - Due sedi per un parco. E’ quello che accadrà all’area protetta della Val d’Agri, che avrà la sede ufficiale a Marsiconuovo e il centro servizi a Moliterno (e non a Montemurro come erroneamente ipotizzato da alcune voci). La decisione, però, non è piaciuta al sindaco di Spinoso, comune che aveva ospitato provvisoriamente l’ente. «Aver inserito il 100 per cento del territorio comunale nel parco non rappresenta più un vantaggio per Spinoso, anzi rischia di diventare un vincolo» tuona il primo cittadino di Spinoso, Pasquale De Luise.
La notizia è stata appresa con la delibera n. 18 datata 3 dicembre 2009. Il Comune di Spinoso, che ospitava provvisoriamente l’ente e si era impegnato a finanziare per un milione di euro il recupero e l’ultimazione del palazzo Ranoni affinché diventasse la sede definitiva del parco, resta così escluso. Scelta incomprensibile per amministratori e cittadini, sia perché il paese è l’unico ad essere completamente all’interno dei confini del parco sia per le modalità di individuazione delle suddette sedi. «Sono a favore del parco – dice Pasquale De Luise - La cosa che mi rammarica è che avendo il 100 per cento del territorio nel parco e avendo anche fatto una forzatura in passato per ottenere ciò, rispetto agli interessi della popolazione (all’epoca sono state raccolte 800 firme di cittadini contrari alla perimetrazione totale), oggi non veniamo considerati. Alla base della decisione ci sono questioni politiche e un atto d’imperio: il decreto istitutivo del parco (art.2) prevede che la sede dello stesso venga individuata dal consiglio direttivo, mentre i paesi interessati non sono stati interpellati».
Se la decisione sarà confermata, Spinoso si attiverà per non dover «subire vincoli» (urbanistici, agropastorali, artigianali, di caccia) senza ottenere in cambio vantaggi. «In consiglio comunale – annuncia il primo cittadino – chiederò di approvare una delibera di riperimetrazione del parco e potrei anche pensare di indire un referendum per l’uscita dal parco stesso».
Da parte sua, invece, il commissario del parco rassicura: «Le scelte su Marsiconuovo e Moliterno sono legate al fatto che hanno contenitori immediatamente utilizzabili - sottolinea - Spinoso e San Martino d’Agri, invece, non li hanno. Appena saranno pronti, avranno assegnati anche loro uffici per i servizi del parco».
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