Poco personale dellAnas sulle strade della Basilicata
Carenza di personale di esercizio sull’intera rete stradale statale in Basilicata; necessità di infrastrutture viarie nuove e necessità di fondi per la manutenzione straordinaria delle strade già esistenti; nuovo contratto della viabilità che unificherà quello dell’Anas con le altre società autostradali: sono questi i temi affrontati dal congresso della Uil Anas di Potenza sulla base della relazione del segretario aziendale Onofrio Palomba
04 Dicembre 2009
POTENZA - Carenza di personale di esercizio sull’intera rete stradale statale in Basilicata; necessità di infrastrutture viarie nuove e necessità di fondi per la manutenzione straordinaria delle strade già esistenti; nuovo contratto della viabilità che unificherà quello dell’Anas con le altre società autostradali: sono questi i temi affrontati dal congresso della Uil Anas di Potenza sulla base della relazione del segretario aziendale Onofrio Palomba, alla presenza del segretario provinciale Uil-Pa Michele Stefanelli, del segretario confederale regionale Carmine Vaccaro e del segretario nazionale Uil-Anas Pierpaolo Maselli.
La Basilicata – è stato sostenuto nel congresso - ha pochi fondi per investire sui progetti che attendono di essere varati, ma gli Enti competenti devono ognuno, per la propria parte, essere propositivi e senza veti trincerandosi dietro alle leggi o ai limiti di esse.
La Lauria-Candela, la Potenza-Bari e la Saurina sono solo alcuni progetti che i lucani meritano di vedere realizzati o, il completamento della Tito – Brienza che aspetta di essere completata. A queste nuove opere, si devono aggiungere le strade esistenti che essendo ‘veterane’ hanno bisogno di costosi interventi non derogabili, pena gravi disagi alla popolazione come è avvenuto per il raccordo autostradale che, in questo periodo, vede due importanti interventi di recupero: i viadotti di Picerno e di Pietrastretta nel comune di Vietri di Potenza, che hanno determinato molte polemiche nei riguardi dell’Anas, non sempre imputabili a chi gestisce la nostra società, e qui le motivazioni possono essere diverse e vanno da difficoltà tecniche – operative alla scarsità di fondi, necessari a prevenire la naturale usura delle opere, su un sistema viario fragile e difficoltoso.
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