Com'è tradizione da secoli, verso la chiesa medioevale il 31 maggio ed il 1° giugno si svolgerà il pellegrinaggio di migliaia di fedeli, a piedi e a cavallo, in occasione della Pentecoste. La Regione interessata
23 Maggio 2004
MATERA - Come è tradizione da secoli, il primo lunedì e martedì dopo Pentecoste (che quest'anno cadono il 31 Maggio ed il 1° Giugno), dai paesi lucani accorreranno in pellegrinaggio migliaia di fedeli al medioevale Santuario di S. Antonio abate in agro di Grottole, per tributare al Santo l'onore di una festa che tanto risente della religiosità popolare lucana.
Ancora una volta giungeranno a piedi, camminando per ore sul far del giorno, i fedeli di Ferrandina, Salandra e Grottole, seguendo una tradizione millenaria che li riporterà a percorrere antichi tratturi e sentieri che, attraversando le campagne, giungono sin sull'altopiano, dove si erge l'antico Santuario.
Da quest'anno, si uniranno a loro anche gli abitanti di Grassano, che hanno deciso di ripristinare l'antica tradizione di giungere al Santuario a piedi o a cavallo, un'usanza che da mezzo secolo, per vari motivi, era stata abbandonata.
Un'iniziativa che vede in prima fila numerosi fedeli e anche le associazioni grassanesi: Associazione Genitori, Associazione Finisterre e la Cooperativa "La Mimosa" che hanno dato appositamente vita al Comitato per il Corteo Storico.
Già da alcune settimane sono cominciati gli incontri organizzativi per realizzare il pellegrinaggio a piedi ed i primi sopralluoghi. Infatti le due ore di cammino a piedi che porteranno i grassanesi a giungere al Santuario si snoderanno tra antichi tratturi e sentieri che, ancora oggi, fanno da strada a chi vuol salire al Santuario, offrendo scorci di rara bellezza al pellegrino in cammino.
Intanto proprio in occasione della festa del Santo le associazioni lucane e non - che si sono rese protagoniste della raccolta di firme in favore del Santuario - annunciano che chiederanno al nuovo Arcivescovo di Matera un incontro per consegnargli ufficialmente le firme raccolte in questi mesi in Basilicata e dai lucani di Torino, Roma, Milano e Firenze.
Un'iniziativa che ha spinto la Regione Basilicata ad inserire il restauro del Santuario di S. Antonio Abate di Grottole tra gli interventi da finanziare con gli Accordi di Programma Quadro per i Beni ed Attività Culturali che andrà a stipulare il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Intanto in questi giorni è anche partita una nuova campagna di pressione proprio sul Ministero dei Beni culturali, a cura delle Associazioni: "Magna Grecia Lucana di Torino, del Centro di cultura e tradizioni popolari "Ernesto De Martino" di Ferrandina, della Delegazione Finisterre di Campi Bisenzio insieme alle Associazione grassanesi A.Ge, U.N.I.T.A.L.S.I - Sottosezione di Tricarico, Associazione Finisterre ed il Comitato per il Corteo Storico con la quale chiedono al Ministero di attivarsi al più presto per il restauro di questo luogo di fede, prima che sia troppo tardi.
Infatti le lesioni e crolli che interessano la parte più antica del Santuario sono, giorno dopo giorno, più gravi e rischiano di distruggere un luogo d'arte e di fede, già descritto da Carlo Levi nel suo indimenticato "Cristo si è fermato ad Eboli".
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