Scorie nucleari «Stiamo valutando se intervenire a Maratea»
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a margine di un’audizione alla Camera, parlando della possibilità di intervenire a largo delle coste di Maratea, in Basilicata per verificare se sui fondali lucani ci sono o meno relitti con a bordo scorie nucleari. «Non intendiamo abbassare la guardia, ma la nave Oceano costa 40mila euro al giorno», ha sottolineato il ministro • La nave Oceano punta già verso Maratea
03 Novembre 2009
ROMA – «Stiamo valutando se intervenire a Maratea perchè è la Procura che ce lo chiede, e non intendiamo abbassare la guardia ma occorre maggiore chiarezza sulla fondatezza delle informazioni che giungono al ministero». In questo modo il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a margine di un’audizione alla Camera, parla della possibilità di intervenire a largo delle coste di Maratea, in Basilicata, su quella che potrebbe essere un’altra area con un relitto di una delle «molte navi», definite, 'a perdere' sparse nel Mediterraneo.
«Noi – osserva Prestigiacomo – non ci sottraiamo quando la procura ci chiede di collaborare». Sulla vicenda della falsa nave dei veleni di Cetraro, il ministro ricorda che «la nave Mare Oceano, messa a disposizione dal ministero, costa 40.000 euro al giorno» e che probabilmente «qualcuno pensava di attaccare il governo» con la storia del finto ritrovamento della nave Cunsky.
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