di ALESSANDRA FLAVETTA Natuzzi potrebbe rafforzare l’attività degli stabilimenti lucani, trasferendovi dai 300 ai 400 dipendenti in cassa integrazione straordinaria. Si parla di un investimento potenziale da 26 milioni di euro, 7 dei quali cofinanziati dalla Regione Puglia. Un piano nel quale si cerca di coinvolgere anche la Regione Basilicata: «Solo 100 unità produttive sono rimaste negli stabilimenti lucani e si ipotizza di ricollocare parte dei cassa integrati pugliesi in Basilicata, per avere anche i fondi di questa regione»
28 Ottobre 2009
ROMA - Natuzzi potrebbe rafforzare l’attività degli stabilimenti lucani, trasferendovi dai 300 ai 400 dipendenti in cassa integrazione straordinaria. E’ questa una delle ipotesi emerse nella trattativa tra l’azienda leader nel settore dei divani in pelle e le parti sociali, che è ripresa ieri, al ministero dello Sviluppo economico, dopo la proroga di un anno della cigs a rotazione per 1270 unità e a zero ore per 700 lavoratori, decisa il 23 giugno scorso. Il gruppo ha presentato il Programma strategico con le ipotesi di investimento per riempire di contenuti il contratto di programma su innovazione tecnologica e diversificazione produttiva nel distretto della Murgia, siglato quattro mesi fa.
Si parla di un investimento potenziale da 26 milioni di euro, 7 dei quali cofinanziati dalla Regione Puglia, che per i contratti di programma ha un budget di 100 milioni di euro e può intervenire fino al 30% del finanziamento. «Innovazione, ambiente e servizio al cliente – spiega una nota della Natuzzi – sono i tre indirizzi alla base degli interventi necessari per il rilancio competitivo del gruppo e per la potenziale ricollocazione dei collaboratoriin esubero».
Su queste linee il confronto riprenderà il 10 novembre, in un incontro a livello territoriale presso la Regione Puglia. C’è poi l’accordo di programma con la Regione Puglia e gli enti locali per fare formazione, trovare nuove idee e nuove iniziative imprenditoriali sul territorio murgiano, che permettano di riassorbire i 700 esuberi della Natuzzi. Un piano nel quale si cerca di coinvolgere anche la Regione Basilicata: «Solo 100 unità produttive sono rimaste negli stabilimenti lucani e si ipotizza di ricollocare parte dei cassa integrati pugliesi in Basilicata, per avere anche i fondi di questa regione», spiega il segretario nazionale della Fenea-Uil, Fabrizio Pascucci. L’accordo verrà discusso il 19 novembre prossimo, sempre al ministero dello Sviluppo Economico, ma questa volta con i rappresentanti di entrambe le regioni in cui Natuzzi ha dei siti produttivi.
«Gli indirizzi presentati saranno determinanti per il recupero di competitività e di quote di mercato: il 28% in meno nel primo semestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008», afferma Francesco Basile, il direttore delle risorse umane della Natuzzi che conferma come l’azienda «stia pensando ad un ritorno dell’attività produttiva sul territorio lucano per attivare un sito produttivo specializzato in divani con meccanismi. Ma questa – aggiunge – è solo una delle ipotesi». di ALESSANDRA FLAVETTA
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