di FRANCESCO RUSSO Per alcune ore i lavoratori della Lasme di San Nicola di Melfi hanno rallentato l'approvvigionamento in entrata e in uscita alla Sata di San Nicola di Melfi. Gli operai dello stabilimento - che da agosto lottano per mantenere il proprio posto di lavoro dopo la decisione dell'azienda di chiudere i battenti - hanno voluto lanciare un chiaro messaggio: se nell'incontro romano di domani presso il Ministero dello sviluppo economico non ci saranno sbocchi positivi, blocchiamo la Fiat
29 Settembre 2009
MELFI - Per alcune ore i lavoratori della Lasme di San Nicola di Melfi hanno rallentato l'approvvigionamento in entrata e in uscita alla Sata di San Nicola di Melfi. E' avvenuto ieri, dalle 10 del mattino fino alle 13.30, mentre una lunga fila di camion si formava davanti al cancello «D» dello stabilimento lucano della Fiat. Gli operai dello stabilimento - che da agosto lottano per mantenere il proprio posto di lavoro dopo la decisione dell'azienda di chiudere i battenti - hanno voluto lanciare un chiaro messaggio al mondo dell'industria. Messaggio, che viene sintetizzato così dal segretario regionale della Fiom Cgil, Giuseppe Cillis.
«Gli operai - dice il sindacalista - hanno voluto far capire che, se nell'incontro romano di domani presso il Ministero dello sviluppo economico non ci saranno sbocchi positivi, sanno bene cosa fare in segno di protesta, andando ad interrompere l'approvvigionamento della Sata, che continua a rifornirsi dallo stabilimento di Chiavari».
La manifestazione di ieri è iniziata intorno alle 9.30, quando circa ottanta dipendenti della fabbrica di San Nicola di Melfi - in cui si realizzavano alzacristalli elettrici - sono partiti in corteo verso lo stabilimento Sata.
«Diversi camion - racconta Cillis - sono rimasti fermi davanti alla Fiat, ed hanno potuto caricare e scaricare solo quando la manifestazione è terminata, alle 13.30. Ma i lavoratori nelle prossime ore penseranno a nuove iniziative di protesta da mettere in campo. E non dobbiamo dimenticare, che tutto questo sta avvenendo a poco tempo dal lancio del nuovo modello della Fiat».
Per il segretario provinciale della Uil, Vincenzo Tortorelli «l'incontro del 30 settembre potrebbe segnare l'avvio verso una soluzione. Parlo di avvio, perché a mio avviso la trattativa è appena iniziata. I lavoratori hanno organizzato questa manifestazione di protesta, in vista proprio di questo incontro. Ormai sono quasi due mesi, che le maestranze hanno ricevuto la notizia dell'avvio delle procedure di mobilità. E ritengo sia giusto mettere in campo quanto sia possibile per sostenere questa lunga e difficile vertenza».
Dello stesso avviso, i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fismic, mentre sulla vertenza interviene anche il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, che è intervenuto ieri presso il ministro Claudio Scajola, sollecitando «una soluzione chiara e definitiva per tutti i 170 lavoratori. Anche se solo alcuni sono della provincia di Matera - ha detto Stella - ritengo doveroso farmi interprete del loro grido di aiuto».
«E’ del tutto comprensibile - fa sapere Giuseppe Giordano, dell'Ugl regionale - l’atteggiamento dei lavoratori della Lasme, i quali sono esasperati da questa realtà, dopo che dall’8 di agosto presidiano i cancelli della loro fabbrica». FRANCESCO RUSSO
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su