POTENZA, 1 maggio 2004 - «Occupare strade, bloccare la circolazione veicolare o ferroviaria, violare i diritti di libertà di altri cittadini, lavoratori o meno che siano, sono reati a prescindere dalla motivazione»: lo ha detto il prefetto di Potenza, Luciano Mauriello, parlando stamani durante la cerimonia del conferimento delle stelle al merito del lavoro, con parole chiaramente riferite alla protesta in corso a Melfi.
«Ciò devono saperlo - ha continuato il prefetto - i cittadini contrari alla realizzazione di un' opera pubblica, così come i lavoratori in lotta per una giusta causa. Soprattutto devono rammentarlo coloro che, investiti di una funzione pubblica, quindi di una pubblica responsabilità, dovrebbero orientare i percorsi verso itinerari sicuri, mettendo da parte ogni pulsione tardo-sessantottesca o, peggio ancora, una demagogica ricerca della visibilità. Nè ce lo deve ricordare, con reiterate sentenze, il magistrato», ha concluso Mauriello, riferendosi alle ordinanze del giudice di Melfi che ha disposto la rimozione dei blocchi alla Fiat.
Sottolineando che «i lavoratori lucani meritano considerazione e rispetto», il prefetto ha ricordato i blocchi attuati nel novembre dello scorso anno, a Scanzano Jonico (Matera), per protestare contro la decisione del Governo - poi rivista - di realizzare nel territorio del paese il sito unico nazionale delle scorie radioattive: «Vi furono anche atti arbitrari - ha detto il prefetto di Potenza - in qualche caso al di là del confine della legalità «, ma per i quali è stata manifestata «comprensione», dal momento che quella battaglia era «nobile e giusta».
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