Grandi emozioni con i concerti nei castelli lucani
di MIMMO SAMMARTINO Quando i violoncellisti si sono concessi al pubblico in una perfomance, dopo aver inforcato occhialoni scuri (come fanno le rock star), è stato chiaro che anche la musica classica è roba da giovani e non solo materia colta per pubblici seriosi e polverosi. È stato, questo, l’anno della grande musica dentro i castelli. Un’idea pensata per tenere insieme arte e beni monumentali. È stato il segno della nuova edizione dei concerti dell’Accade- mia Gustav Mahler, che ha per presidente onorario il maestro Claudio Abbado, ed è organizzata dall’Ateneo Musica Basilicata
20 Settembre 2009
di MIMMO SAMMARTINO
Quando i violoncellisti si sono concessi al pubblico in una perfomance, dopo aver inforcato occhialoni scuri (come fanno le rock star), è stato chiaro che anche la musica classica è roba da giovani e non solo materia colta per pubblici seriosi e polverosi. È stato, questo, l’anno della grande musica dentro i castelli. Un’idea pensata per tenere insieme arte e beni monumentali. È stato il segno della nuova edizione dei concerti dell’Accademia Gustav Mahler, che ha per presidente onorario il maestro Claudio Abbado, ed è organizzata dall’Ateneo Musica Basilicata.
I castelli che hanno fatto da scenografie ai concerti sono stati quelli di Pirro del Balzo a Venosa, il castello normanno svevo angioino di Melfi, il maniero di San Basilio a Pisticci, quello del Malconsiglio a Miglionico e poi la cattedrale di Tricarico. Si sono esibiti maestri del calibro di Christian Ostertag, Muriel Cantoreggi, Latica Honda-Rosenberg (violini), Wolfran Christ e Volker Jacobsen (viole), Maria Kliegel e Massimo Polidori (violoncelli), Bozo Paradzik (contrabbassi). Con loro, una squadra di ventotto allievi provenienti da ogni latitudine del mondo: da Venosa, a Seul, da Detroit a Palermo, passando per Bulgaria e Germania.
C’è stato un grande afflusso di pubblico e grandi apprezzamenti per la scelta dei brani e per le esecuzioni. Si sono avuti persino gruppi di appassionati-nomadi che hanno seguito tutti i concerti. Di castello in castello.
«Il senso del progetto - spiega la presidente di Ateneo Musica Basilicata, Giovanna D’Amato - è stato quello di coniugare la proposta artistica, quella dell'alta formazione, con la promozione delle bellezze del territorio lucano. Fra il pubblico presenze di amatori della musicagiunti anche da fuori regione e da altri Paesi europei». «I concerti - aggiunge D’Amato - sono stati di un livello musicale eccellente, grazie anche alla presenza, all'interno delle formazioni, dei docenti. Docenti che quest'anno erano di un profilo particolarmente alto, vincitori (come il caso di Latica Honda-Rosenberg e Maria Kliegel) delle più prestigiose competizioni internazionali: rispettivamente premio Tchaikowskiy e Rostropovich.
Anche i corsi sono stati all'altezza della tradizione dell'Accademia, pensata e voluta dal maestro Claudio Abbado, con un gruppo di allievi preparatissimi e rigorosamente selezionati dal maestro Wolfang Christ. Fra questi, un nutrito gruppo di lucani, il cui livello artistico sta crescendo anche grazie al radicamento di questa esperienza». Dunque, scommettere su eccellenza e idee vincenti può portare risultati. E l’investimento sui beni immateriali - cultura, arte, beni monumentali - può trasformarsi in un nuovo slancio per i territori.
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