MONTALBANO JONICO - Pubblica audizione per la Riserva naturale del Geosito dei Calanchi. Domani, alle 18, tutti nella sala consiliare di corso Carlo Alberto, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente, Vincenzo Santochirico, perché si dà corpo al primo vero atto pubblico che porterà questa comunità verso la valorizzazione dei suoi argillosi calanchi. Il dna ancestrale di una terra antica e di una cultura che, a fasi alterne nei millenni della storia, ci ha visti invasori degli Enotri e sottomessi dei Romani, colti illuministi e briganti da sterminare, centro di traffici economici nel Mediterraneo dei Greci e l’esatto suo opposto: emigranti dell’Italia moderna. “Calanchi paesaggi dell’anima”, recita un cartellone stradale del Pit Metapontino, diventato messaggio emblematico di come negli ultimi anni gli stessi lucani abbiano cambiato i loro occhi e il loro approccio paesaggistico verso questa grande e stupenda area argillosa che è allo stesso tempo immagine caratterizzante di un luogo tipicamente lucano e controsenso incomprensibile della Basilicata, per l’ab - bandono in cui versano. Un cartellone che involontariamente anticipa il valore di questa importante iniziativa e che vede coinvolti in prima persona, oltre alla Regione, l’amministrazione cittadina e l’associazione Legambiente.
Nella riunione cittadina verranno comunicati gli ambiti di questa futura e si spera imminente Riserva naturale: cioè i confini entro i quali si muoverà questa piccola area protetta che ha il centro in Montalbano Jonico e nel suo “Gesosito dei Calanchi”. Ovvero, un pezzo di un’era geologica di un’età impensabile mentalmente di circa un milione e mezzo di anni fa, uno strato di pleistocene medio di una tale purezza didattica e fossile da aver già richiamato scienziati e ricercatori geologici da mezzo mondo. Dando in tal modo un primo valore pratico alla futura Riserva naturale: il Geosito, infatti, oltre che scienza sarà anche un sicuro ritorno economico per la comunità.
La Riserva naturale di Montalbano comprenderà tutta la parte scoscesa delle belle balze argillose, dai tornanti della strada provinciale 95 (un vero gioiello di architettura stradale segnalato dal Touring Club), fino alla contrada Iazzitelli, a nord-ovest, passando per la roccia della Petrolla. Dove si inerpica l’antico Tratturo del Re, strada di transumanze e di economie federiciane, se non romane, e i tanti incroci dei tratturi che collegavano i comuni dell’area fino “all’altro giorno”, prima che l’epoca dei motori prendesse il sopravvento sull’era dei calessi. Da un seme si genera un albero, da u n’area fossile, e dunque spenta da milioni di anni, si sta generando un’opportunità enorme per i montalbanesi (si pensi ai finanziamenti che arriveranno con l’area protetta e ai turisti che graviteranno), per i proprietari dei terreni coinvolti. Questi ultimi vedranno immediatamente quadruplicati i loro valori fondiari, e per chiunque vorrà produrre qualcosa, dall’olio alle marmellate ai fichi secchi. L’istituzione della Riserva naturale del Geosito dei Calanchi, infatti, potrà essere anche un marchio di commercializzazione di prodotti tipici.
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