Che c’azzecca miss Basilicata con i fondi Fesr? Già, cosa c’entra? Si dirà: anche la bellezza può essere un veicolo promozionale del territorio. Ma finanziare la «missione» di Oriana Morandi, miss Basilicata, alla finalissima di miss Italia appare ai più un uso «distorto» dei fondi europei. Soprattutto in questo periodo. E se fosse tutto regolare? Insomma, se anche quella di miss Basilicata rientrasse nella logica di un investimento culturale con ritorni di immagine sul territorio lucano?
10 Settembre 2009
di MASSIMO BRANCATI
Che c’azzecca miss Basilicata con i fondi Fesr? Già, cosa c’entra? Si dirà: anche la bellezza può essere un veicolo promozionale del territorio. Ma finanziare la «missione» di Oriana Morandi, miss Basilicata, alla finalissima di miss Italia appare ai più un uso «distorto» dei fondi europei. Soprattutto in questo periodo di feroci polemiche tra Pro-loco e Regione sul finanziamento degli eventi e degli spettacoli estivi. Secondo quanto denunciato dal sen. Egidio Digilio (Pdl), il governo lucano - «in linea con lo slogan «Basilicata sexy», coniato dal governatore Vito De Filippo» - avrebbe sponsorizzato miss Basilicata con i fondi Fesr, condendo la decisione con l’intrigante appello a votare una «lucana doc». Va bene auspicare la vittoria della picernese Oriana, che ha tutte le carte in regola per ben figurare a Salsomaggiore, ma utilizzare il «Fondo europeo di sviluppo regionale » per finanziare manifesti, materiale pubblicitario legato alla partecipazione della ragazza a miss Italia rischia di rivelarsi un pericoloso boomerang parlando di risorse da destinare agli eventi e alle iniziative di promozione del territorio.
«Evidentemente - dice il sen. Digilio - le polemiche di quest’estate sull’utilizzo a dir poco disinvolto dei fondi Fesr in manifestazioni e spettacoli di ogni genere e le numerose prese di posizione di Pro loco ed associazioni culturali, che tra l’altro hanno chiesto le dimissioni dei responsabili dei contributi erogati a pioggia e a discrezione, non hanno insegnato proprio nulla. Qualcuno - aggiunge il senatore che dice di non essere riuscito a quantificare esattamente la spesa della Regione - dovrebbe spiegarci come si pensa di ridurre lo scarto esistente fra i vari livelli di sviluppo delle regioni europee e consentire di recuperare il ritardo accumulato dalle regioni meno favorite dell’Unione europea, che è l’obiettivo centrale del Fesr finanziando la partecipazione al concorso di miss Italia».
E se fosse tutto regolare? Insomma, se anche quella di miss Basilicata rientrasse nella logica di un investimento culturale con ritorni di immagine sul territorio lucano? «A quel punto - sottolinea il sen. Digilio - dovremmo rivalutare i famosi progetti di formazione professionale finanziati qualche anno dalla Giunta regionale Bassolino in Campania e destinati a «veline» che pure scatenarono tante polemiche. Almeno le ragazze che hanno partecipato a quei corsi qualcosa avranno pure imparato. Devo pertanto ritenere che la fantasia e la creatività di funzionari ed assessori della Regione non conosce limiti mentre – conclude il senatore del Pdl – non si perde occasione per alzare la voce contro il governo che eroga meno finanziamenti e contro i “bu ro c r at i ” dell’Unione europea che pongono (a questo punto dobbiamo dire «meno male») mille vincoli nella spesa dei fondi comunitari». Echi della denuncia del parlamentare lucano - che ispirerà anche un’inter rogazione a palazzo Madama - sono arrivati alla Regione. E qui è tutta una smentita. L’assessore regionale al Turismo, Gen - naro Straziuso taglia corto: «Come dipartimento non abbiamo finanziato alcunché ». «Premesso che con i Fesr non c’entra nulla la promozione di miss Basilicata - aggiungono alla Regione - quant’anche fossero stati utilizzati non ci sarebbe nulla di strano. Dopo tutto i Fesr possono essere spesi per attività finalizzate a promuovere il territorio. E miss Italia è sicuramente una vetrina importante. Comunque - ribadiscono ancora al dipartimento attività produttive- non c’è un capitolo di spesa legato a questo evento». Ne prendiamo atto. E ne prenda atto il sen. Digilio. Ma sui manifesti che invitano a votare miss Basilicata campeggia in bella vista proprio il logo della Regione e dei fondi Fesr. Che sia soltanto pubblicità occulta?
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