Enel: centrale Mercure è compatibile con l'ambiente
Secondo l'Enel il suo progetto di riconversione della centrale elettrica del Mercure, al confine tra la Basilicata e la Calabria, è «pienamente compatibile con l’ambiente», perciò il colosso energetico annuncia «azioni legali nei confronti di tutti coloro che illegittimamente stanno ostacolando le procedure autorizzative e la messa in esercizio dell’impianto»
14 Agosto 2009
POTENZA – Il progetto dell’Enel per la centrale elettrica del Mercure, al confine tra la Basilicata e la Calabria, è «pienamente compatibile con l’ambiente» poichè il processo di riconversione della struttura prevede la diminuzione della potenza da 150 a 35 Megawatt, l’utilizzo di fonti rinnovabili (la biomassa vergine) e l’installazione di tecnologie che permettono la riduzione delle emissioni di dieci volte rispetto all’impianto originario. È quanto ha reso noto l'Enel, in un comunicato, evidenziando che la centrale contribuisce al raggiungimento degli impegni previsti dal protocollo di Kyoto e alla riduzione del deficit energetico nazionale e lucano, oltre a garantire occupazione nell’indotto.
La proposta di riconversione risale agli anni Novanta: sul progetto presentato dall’Enel si sono «espresse favorevolmente e in più procedimenti tutte le autorità e le istituzioni competenti» tra cui, il 30 luglio, la Conferenza dei servizi, durante la quale è stata stabilita l’impossibilità di bruciare rifiuti nella struttura. E' perciò «sconcertante», è scritto nella nota, che si creino «immotivati allarmismi ambientali», e che «la compatibilità dell’impianto con il territorio sia messa in discussione» solo dopo «investimenti di decine di milioni di euro».
L’Enel ha infine annunciato «azioni legali nei confronti di tutti coloro che illegittimamente stanno ostacolando le procedure autorizzative e la messa in esercizio dell’impianto».
PARCO POLLINO: TAVOLO URGENTE SU CENTRALE MERCURE Il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ha inviato una lettera ai Prefetti di Potenza e di Cosenza per chiedere “di attivare con urgenza un incontro tra i rappresentanti istituzionali degli enti coinvolti nel procedimento” per la riconversione della centrale elettrica del Mercure. Il tavolo, ha detto in una nota Pappaterra, è necessario per trovare soluzioni in grado “di evitare che le popolazioni contrarie alla riapertura dell’impianto riprendano forme di lotta, che a oggi si sono indirizzate esclusivamente nei confronti del Parco, ma che in futuro potrebbero estendersi anche ad altre istituzioni”.
Il presidente dell’area protetta ha chiesto che all’incontro possano partecipare anche i ministeri dell’Ambiente e del Welfare: il Parco, ha aggiunto Pappaterra, “non può essere lasciato solo, così come è accaduto in questi ultimi giorni, e ogni ente è chiamato ad assumersi le sue responsabilità”, anche nell’ottica dei 45 giorni di sospensione del parere favorevole alla riconversione della centrale stabiliti dal consiglio direttivo del Parco lo scorso 11 agosto.
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