Lagonegro: mal di denti fatale morì ragazzo, condannati medici
Ieri si è concluso il processo nei riguardi dei cinque medici finiti alla sbarra: un dentista, un odontoiatra e tre medici di pronto soccorso. Per il tribunale soltanto tre di loro sono da ritenersi responsabili per la morte di Antonio De Marco di 19 anni avvenuta nel 2004. Si tratta di Tommaso Ferrari, Maria Stumpo e Nicola Peccerillo, medici del pronto soccorso di tre ospedali diversi: Castrovillari, Praia a Mare e Mormanno. Il giudice ha, invece, assolto il dentista Vincenzo Guido, di Rotonda, e l’odontoiatra Federico Cava, in servizio, all’epoca dei fatti presso la clinica San Luca di Praia a Mare
23 Luglio 2009
di PINO PERCIANTE
LAGONEGRO - «Avete ucciso mio figlio». L’urlo di rabbia di Maddalena Tedesco all’uscita dal tribunale, all’indirizzo di alcuni medici che hanno assistito alla lettura della sentenza. Il giudice monocratico, Claudio Scorza, ha pronunciato tre condanne e due assoluzioni per la morte di Antonio, figlio della signora Maddalena. Il volto di Maddalena è scavato dal dolore, un dolore aumentato giorno dopo giorno dal quel maledetto 15 luglio 2004 quando suo figlio Antonio, appena 19 enne, morì per una mediastinite acuta causata da un ascesso dentario non inciso dai medici che ebbero in cura il giovane di Rotonda. Da quel giorno la signora Maddalena e suo marito, Domenico De Marco, non hanno mai smesso di chiedere giustizia.
Ieri si è concluso il processo nei riguardi dei cinque medici finiti alla sbarra: un dentista, un odontoiatra e tre medici di pronto soccorso. Per il tribunale soltanto tre di loro sono da ritenersi responsabili per la morte di Antonio De Marco. Si tratta di Tommaso Ferrari, Maria Stumpo e Nicola Peccerillo, medici del pronto soccorso di tre ospedali diversi: Castrovillari, Praia a Mare e Mormanno. Il giudice ha, invece, assolto il dentista Vincenzo Guido, di Rotonda, e l’odontoiatra Federico Cava, in servizio, all’epoca dei fatti presso la clinica San Luca di Praia a Mare. Ferrari, Stumpo e Peccerillo sono stati condannati a 1 anno e 8 mesi di reclusione ciascuno (pena condonata). Un sentenza che non ha soddisfatto i genitori del povero Antonio che si aspettavano la condanna di tutti i medici. Sia Ferrari, che la Stumpo e Peccerillo, assieme al responsabile civile Asp Regione Calabria, in persona del suo direttore generale, sono stati, poi, condannati al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili nonché al pagamento di un «acconto» di 45mila euro ciascuno a Domenico De Marco e Maddalena Tedesco, e di 20mila euro in favore di Francesca De Marco, sorella di Antonio.
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