2,7 mln a mobilificio lucano: Italia deferita a Corte Ue
La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per il mancato recupero di un aiuto «illegale e incompatibile» di 2,75 milioni di euro concesso alla fabbrica di poltrone New Interline della Basilicata. Il 16 aprile 2008 l’Italia aveva concesso la garanzia statale in violazione delle norme comunitarie (in assenza di approvazione della Commissione). Oltre un anno dopo l’adozione della decisione Ue, spiega Bruxelles, l’Italia non ha preso provvedimenti per recuperare l'aiuto
15 Luglio 2009
BRUXELLES – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea per il mancato recupero di un aiuto «illegale e incompatibile» di 2,75 milioni di euro concesso alla fabbrica di poltrone New Interline della Basilicata.
«Il recupero degli aiuti illegittimi e incompatibili mira a ripristinare eque condizioni di concorrenza nel mercato unico. La Commissione adotterà tutte le misure giuridiche necessarie per garantire che gli Stati membri adempiano ai loro obblighi», ha sottolineato in una nota la commissaria Ue alla concorrenza Neelie Kroes.
Il 16 aprile 2008 la Commissione ha accertato che l’Italia aveva concesso una garanzia statale di 2,75 milioni di euro a favore di New Interline, in violazione delle norme comunitarie. Infatti, sottolinea l’esecutivo Ue, l’Italia aveva concesso l'aiuto al salvataggio senza previa approvazione della Commissione e dopo sei mesi non aveva nè interrotto l’aiuto nè presentato un piano per il ripristino della redditività.
Oltre un anno dopo l’adozione della decisione Ue, spiega Bruxelles, l’Italia non ha preso provvedimenti per recuperare l'aiuto e per questo la Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia europea.
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