di CARMELA COSENTINO Firmato protocollo d’intesa per strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno. Una piaga sociale che per essere debellata necessita di misure adeguate e soprattutto condivise. L’associazione Diva ha attivato un numero verde e da settembre a dicembre 2008 ha registrato 39 casi tra Matera e provincia
07 Luglio 2009
di CARMELA COSENTINO
Da sempre si ripete che il pericolo per le donne è la strada o il buio, ma i dati mostrano verità molto più sconcertanti: che la violenza si annida in casa, nella coppia e nella famiglia sia essa solida, borghese o povera, che in Italia è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni e chemiete più vittime del cancro e degli incidenti stradali. Una piaga sociale dunque che per essere debellata necessità di misure adeguate e soprattutto condivise. E ieri mattina in Prefettura un primo passo è stato. Comune, Provincia, forze dell’ordine, associazioni di volontariato (Diva, Telefono donna di Potenza, il Centro Dott Palè, il Centro di Servizio al volontariato di Basilicata, il Cestrim di Potenza), l’Ordine degli avvocati e dei medici, l’ufficio scolastico provinciale e il Comitato “Professionisti per la tutela dei diritti della famiglia e del minore” hanno firmato un Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto della violenza. Un incentivo in più per permettere alle donne di uscire dal silenzio e trovare il coraggio di denunciare trovando un sostegno concreto, nelle associazioni, nei servizi sociali e nell’ ordine degli avvocati che per tutti i casi in questione forniranno assistenza legale gratuita. Un lavoro di sinergie che si pone l’obiettivo di monitorare costantemente il fenomeno, di formare gli operatori del settore, di assistere le vittime, insomma tutte azioni che servano per contrastare un fenomeno “diffuso, che colpisce soprattutto le sacche sociali più deboli ed emarginate - ha sottolineato il prefetto Giovanni Francesco Monteleone - e che per essere contrastato necessita di azioni condivise. Da qui l’importanza del protocollo che se ben attuato potrà contribuire allo sviluppo culturale e sociale della provincia”.
Affermazioni che hanno trovano il consenso anche dei rappresentanti dell’associazione “Telefono Donna” attiva da oltre dieci anni a Potenza che ribadisce quanto il fenomeno sia presente e non sia limitato a pochi casi. Purtroppo non è possibile fare una stima, se non approssimativa. Dai dati forniti dall’Associazione Diva di Matera che ha attivato un numero verde 800 069400, solo da settembre a dicembre del 2008 ha registrato 39 casi di violenza tra Matera e provincia di cui 17 in città. Ma il dato è sicuramente più alto perché c’è tutto un sommerso che ancora oggi non viene denunciato. Ecco perché è importante il salto culturale, puntare sulla scuola, sulla formazione e l’informazione del personale docente e non per ultimo mettendo in atto campagne di sensibilizzazione. In questa direzione va il “ Progetto Tunnel” di cui fanno parte 12 soggetti e per il quale sono stati stanziati 147mila euro.
“Un progetto della durata di 18 mesi e i cui obiettivi saranno fissati il 23 luglio nel corso del seminario che si terrà a Matera - ha detto l’assessore alle politiche sociali Michele Plati - In questa sede discuteremo delle iniziative da mettere in atto e anche del progetto che riguarda l’aper tura di una casa di accoglienza per ospitare le donne vittime di abusi”.
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