Potenza, addio a Scienze motorie una fine annunciata
di SANDRO MAIORELLA Dal prossimo anno non si accettano più iscrizioni. «La facoltà è molto frequentata. Chiudere Potenza significa costringerci a emigrare a Napoli». A rischio il lavoro dei dipendenti della cooperativa che gestisce il servizio di accoglienza e segreteria della facoltà
27 Giugno 2009
di SANDRO MAIORELLA
POTENZA - Scienze motorie va verso la chiusura. Ormai le speranze di mantenere aperta nel capoluogo lucano la sede distaccata della facoltà dell’Università Parthenope di Napoli sono quasi nulle. I vertici dell’ateneo, campano hanno già deciso (c’è un verbale del Consiglio di Facoltà) di sospendere dal prossimo anno accademico le iscrizioni chiudendo il suo ciclo (altri due anni) con gli studenti che hanno frequentato il primo anno e potranno terminare gli studi. «È un controsenso - ha spiegato Adelfio Liviani, rappresentante degli studenti nel Consiglio di facoltà e in quello del coordinamento didattico. Quando le cose non andavano bene, quando c’era disorganizzazione e la facoltà era gestita in modo discutibile, nessuno fiatava. Oggi che la situazione è ottimale si vuole chiudere la sede distaccata».
Insomma una scelta da «gambero» che Liviani puntualizza. «Ci sono volute delle denunce per poter migliorare sotto l’aspetto organizzativo questa facoltà. Ora c’è personale efficiente e grande disponibilità ma si vuole chiudere si dice per motivi di bilancio senza pensare ai tanti problemi che una scelta del genere può comportare. La facoltà è molto frequentata (l’ultimo anno sono state novanta le iscrizioni per oltre duecento studenti) e non solo da lucani. Per tutti ora si rende necessario andare a Napoli quando per posizione Potenza era l’ideale». L’unica speranze è legata alla spinta politica che possa portare ad un ripensamento da parte dell’ateneo campano superando anche il limite temporale della convenzione decennale fatta nel 1999 che non si vuole rinnovare. «Ci auguriamo - ha confermato Anna Brindisi, una della responsabili della segreteria - che l’amministrazione possa fare qualcosa ed impedire la chiusura della facoltà. Del resto i numeri sono confortanti, gli studenti apprezzano il livello formativo della struttura. Se le cose rimarranno così allora chi vorrà frequentare Scienze motorie dovrà recarsi alla sede centrale di Napoli. Per fortuna chi ha iniziato l’iter scolastico avrà la possibilità di concluderlo in sede senza avere problemi».
Insomma a conti fatti c’è davvero poco da fare. Il Consiglio di facoltà si è già espresso per la chiusura. Servirebbe solo un miracolo per evitarlo. A farne le spese anche i dipendenti della cooperativa che gestisce il servizio accoglienza e segreteria della facoltà. Ragazzi che rischiano il posto di lavoro anche se non dipendenti diretti della facoltà. «Le voci - ha spiegato Simona Lamonea - confermano la chiusura. Alla base ci dicono problemi tra l’am - ministrazione comunale e l’at e n e o campano. Per noi questo diventa un problema visto che lavorando qui dovremmo sperare in un altro incarico dalla cooperativa». Gli fa eco Maria Grazia De Bonis «Ci crea una certa amarezza questa situazione. Il fatto di non sapere cosa accadrà domani non ci lascia tranquilli. Cosa faremo con la chiusura? Deciderà la cooperativa».
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